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Sanremo: “I ragazzi stanno bene”, le “pagelle” e gli ascolti tv della quarta serata

Di Redazione |

SANREMO – Sono stati 9 milioni 552mila, pari al 46.1% di share, i telespettatori che ieri hanno seguito la serata del Festival di Sanremo, dedicata ai duetti dei 24 Big con gli ospiti che hanno reinterpretato le canzoni in gara. L’anno scorso la serata duetti aveva raccolto un ascolto boom con 10 milioni 108 mila telespettatori e il 51.1% di share.

Queste, poi, le pagelle della quarta serata, appunto quella di ieri, del Festival, con menzioni – in particolare – per “I ragazzi stanno bene” cantata dai Negrita con Enrico Ruggeri e la tromba di Roy Paci (nel video) e per il super ospite Luciano Ligabue.  

BAGLIONI-BISIO-RAFFAELE: tempi serrati, serratissimi per via dei 24 duetti in programma. E loro, nei pochi spazi a disposizione, fanno rimpiangere il fatto che i duetti non siano anche di più. VOTO: 4

FEDERICA CARTA E SHADE con CRISTINA D’AVENA: la collaborazione con la regina dei cartoni non aggiunge molto a un brano che avrà fortuna in radio. Meno al festival. VOTO: 5.5

MOTTA con NADA: bell’arrangiamento, con Motta alla chitarra. Nada è una presenza forte, un porto sicuro. VOTO: 7

IRAMA con NOEMI: la canzone c’è e Noemi ci si tuffa dentro come se fosse sua, mettendoci femminilità e anima. VOTO: 6,5

LIGABUE: le scale, la superchitarra, il trono: ci mancava solo che si calasse dall’alto. Ma a Liga si perdona anche un eccesso di ego. Del resto è l’unico ospite della serata. Il festival gli rende omaggio, e lui a Guccini in un’intensa Dio è morto in duetto con Baglioni. VOTO: 7,5

PATTY PRAVO E BRIGA con GIOVANNI CACCAMO: Patty c’è, Patty non c’è. E’ la vera star, e non perde occasione per ricordarlo. Quando entra, a canzone iniziata, saluta il pubblico, come fosse la cosa più normale del mondo. La grazia e il pianoforte di Caccamo salvano il pezzo. VOTO: 6

NEGRITA con ENRICO RUGGERI E ROY PACI: la voce di Ruggeri è una zampata a freddo che esalta la performance della band toscana. La tromba di Paci è un dolce balsamo. E il rock è rock. VOTO: 7.5

IL VOLO con ALESSANDRO QUARTA: il violino rock spolvera di nuovo il brano. Una ventata di aria fresca, ma poi la finestra viene richiusa bruscamente. VOTO (al violino): 6

ARISA con TONY HADLEY E I KATAKLÒ: che coppia improbabile! L’ex Spandau che canta in italiano è il Dan Peterson del festival. Ma i due in qualche modo sono credibili. E la canzone, in versione remix di Jason Rooney e Andro (Negramaro), è sempre divertente. VOTO: 6.5

MAHMOOD con GUÈ PEQUENO: il brano è cresciuto ascolto dopo ascolto. Piace. Incontro-scontro tra rapper che parlano la stessa lingua. E si vestono allo stesso modo (male). VOTO: 6.5

GHEMON con DIODATO E CALIBRO 35: colto appieno il senso della serata duetti. Diodato riesce a dare nuova veste al pezzo, che ne guadagna. VOTO: 7

FRANCESCO RENGA con BUNGARO, ELEONORA ABBAGNATO E FRIEDEMANN VOGEL: Renga continua a non emergere. C’è Bungaro, che è anche autore del brano, e ci sono le coreografie. Cambia poco. VOTO: 6

ULTIMO con FABRIZIO MORO: Fabrizio Moro fa troppo Fabrizio Moro. La canzone ha bisogno di più delicatezza e gentilezza, lui invece entra a gamba tesa. VOTO: 5.5

ANASTASIO: ha da poco vinto X Factor, ma si guadagna già un passaggio da ospite (nei panni del figlio nel monologo di Bisio) all’Ariston, con un pezzo nuovo scritto appositamente. VOTO: 6.5

NEK con NERI MARCORÈ: registro più intimista per questa versione riarrangiata, anche se Nek ne perde un pò in grinta. Marcorè, con il suo Borges, è un moderno Alberto Lupo. VOTO: 6.5

BOOMDABASH con ROCCO HUNT E I MUSICI CANTORI DI MILANO: rap e reggae, energia e allegria che risvegliano dal torpore di una serata davvero troppo lunga e pesante. VOTO: 6.5

THE ZEN CIRCUS con BRUNORI SAS: Brunori SAS è un artista di grande capacità. E lo dimostra anche stasera. La canzone ha un potenziale che cresce. VOTO: 7

PAOLA TURCI con BEPPE FIORELLO: L’attore è un buon sparring partner, tra canto e recitato. Non è la canzone migliore della Turci, ma lei riesce a vestirla di eleganza e forza. VOTO. 6.5

ANNA TATANGELO con SYRIA: duetto al femminile di cui forse non si sentiva la mancanza. Impeccabili le voci. VOTO: 6

EX-OTAGO con JACK SAVORETTI: un duetto non casuale. Genova nel cuore per la band che da lì arriva come anche Savoretti, anglo-genovese. VOTO: 7COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA