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“Il mondo sulle spalle”, ecco la storia vera dell’uomo diventato proprietario della ditta che lo aveva licenziato

Di Redazione |

Una storia di resistenza e di coraggio. E’ quella raccontata nel film tv “Il mondo sulle spalle” che Rai1 ha mandato in onda ieri in prima serata. Nel racconto Giuseppe Fiorello ha vestito i panni di Enzo Muscia, l’imprenditore lombardo che ha comprato l’azienda in cui lavorava riassumendo tutti i lavoratori licenziati dalla precedente gestione, della casa madre francese. Una vicenda “di riscatto” arrivata agli onori della cronaca dal momento che Muscia è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica dal capo dello Stato Sergio Mattarella.

L’immagine che emerge dall’esperienza di Enzo Muscia, che nella trasposizione televisiva è Marco, «è quella di un’Italia che non si rassegna, di un’Italia bella che sa reagire», ha sottolineato Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction. «E’ una storia che parla di valori, innanzi tutto del valore del lavoro e della dignità dei lavoratori». Il film tv, per Andreatta, parla anche «della forza della solidarietà e del lavoro visto come qualcosa fatto da persone che non sono semplici numeri. E’ una storia che parla del coraggio e dell’importanza di non rassegnarsi di fronte a quello che accade in un momento di crisi ma invece di saper reagire. Con Beppe Fiorello da anni stiamo facendo un percorso alla ricerca di personaggi ignoti o poco conosciuti che diventano eroi del quotidiano».

Il film tv, che ha segnato il debutto alla regia di Nicola Campiotti, è stato prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction in collaborazione con Iblafilm. «Il lavoro – ha spiegato Campiotti – è il tema principe della mia generazione. C’è il lavoro precario, quello a tempo determinato, c’è il lavoro nero. Non è un caso che i due terzi dei miei compagni di studi dell’università siano all’estero e abbiano lasciato l’Italia Anch’io ho fatto tanta gavetta e in tanti ruoli diversi. Quando ho trovato la storia di Enzo ho trovato una corrispondenza molto forte mi ha ispirato».

Muscia è il responsabile vendite all’interno del ramo italiano di un’azienda francese. Quando, nel 2011, la casa madre decide di chiudere l’attività e licenziare i dipendenti, decide di ipotecare la casa e investire tutti i suoi risparmi per rilevare e far rinascere l’azienda che lo ha licenziato. «Ogni volta che scelgo di raccontare il coraggio di un’altra persona – ha detto per parte sua Beppe Fiorello – è una scelta rischiosa. Il mio lavoro è raccontare gli altri, ed è sempre un rischio farlo: si potrebbe deludere le aspettative del personaggio reale o della famiglia che attende quella storia». Quanto al tema messo in luce dal film-tv, quello del lavoro, Fiorello ha aggiunto: «Muscia è un reddito di cittadinanza fatto carne e sangue, ovvero ha rischiato lui per i suoi dipendenti. In pratica era lui a pagare il reddito di cittadinanza».

Muscia, che ha raccontato la sua storia nel libro “Tutto per tutto” (Roiedizioni), ha spiegato: «Nel 2013 siamo partiti con 8 persone di cui una part-time. Oggi siamo in 40, l’obiettivo è quello di fare entro il 2019 altre 10 assunzioni. Ma per favore, non chiamateli operai e neanche dipendenti, chiamateli collaboratori. E’ la mia squadra, la mia famiglia allargata».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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