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Caterina Caselli, ecco alcune delle sue canzoni più belle

Di Redazione |

Caterina Caselli – ricorda Wikipedia – è una cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana, popolare soprattutto negli anni Sessanta. Nata a Modena il 10 aprile, dopo pochi giorni si trasferì con la famiglia nella casa paterna di Magreta per spostarsi poi a Sassuolo; è conosciuta anche come Casco d’oro per la particolare acconciatura che la caratterizzava nel periodo di maggior successo.

Dopo un breve periodo di gavetta trascorso suonando il basso nei primi complessi che si esibivano nelle balere emiliane, a diciassette anni partecipa alla rassegna “Voci Nuove” di Castrocaro, nel 1963, arrivando in semifinale (in questa occasione conosce Gigliola Cinquetti, di cui diviene amica. Viene notata dal discografico Alberto Carisch e scritturata dalla milanese MRC, etichetta fondata da Carisch qualche anno prima. Così incide il primo singolo Sciocca/Ti telefono tutte le sere (quest’ultima presentata ad una puntata della trasmissione televisiva La fiera dei sogni di Mike Bongiorno). L’anno successivo, dopo aver firmato per la CGD della famiglia Sugar, si mette in mostra al Cantagiro con Sono qui con voi, versione italiana di Baby please don’t go di Joe Williams.

Ma il colpo di fortuna arriva nel 1966, quando Celentano si presenta al “XVI Festival della Canzone Italiana” con Il ragazzo della Via Gluck, scartando il brano Nessuno mi può giudicare, già confezionato per lui e che viene affidato alla giovane cantante modenese, che lo canterà in coppia con Gene Pitney. È in quell’occasione che Caterina Caselli si presenta con un’acconciatura bionda a caschetto – ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini – meritandosi il soprannome “casco d’oro” che l’accompagnerà per tutta la carriera. Il Festival viene vinto da Domenico Modugno e da Gigliola Cinquetti con Dio, come ti amo, ma le maggiori vendite di dischi verranno fatte registrare proprio da Celentano e Caterina, con più di un milione di copie, mentre la canzone vincitrice si ferma a 300.000 copie. Nessuno mi può giudicare resta al primo posto della classifica per 11 settimane consecutive. Sull’onda di questo successo discografico il regista Ettore Maria Fizzarotti la chiama per girare l’omonima pellicola sentimentale, con Laura Efrikian, Nino Taranto e Gino Bramieri.

Nessuno mi può giudicare in Spagna diventa Ninguno me puede juzgar mentre in Francia è conosciuta con il titolo Baisse un peu la radio, incisa oltre che dalla Caselli anche da Dalida; tra gli altri successi di quell’anno va segnalata anche una cover della canzone Paint It Black dei Rolling Stones, tradotta con il titolo Tutto nero.

Nel 1966 la Caselli trionfa al Festivalbar con Perdono, mentre con l’altro lato del 45 giri, L’uomo d’oro, si classifica al 4º posto ad Un disco per l’estate. Sempre nello stesso anno Fizzarotti la sceglie come co-protagonista del film commedia Perdono con Fabrizio Moroni e Nino Taranto, un musicarello nel quale la parte principale è affidata a Laura Efrikian, allora moglie di Gianni Morandi. L’anno dopo esce il suo primo 33 giri intitolato Caterina meets the We Five, compilation dei suoi primi tre 45 giri. Il 33 giri è condiviso con il gruppo inglese dei We Five che aveva esordito l’anno prima con You were on my mind presente pure in questo LP; in autunno esce il 33 giri tutto suo intitolato Casco d’oro in cui inserisce È la pioggia che va dei Rokes e Puoi farmi piangere versione italiana di I put a spell on you, canzone d’esordio degli Alan Price Set.

Nel 1967 partecipa di nuovo al Festival della canzone italiana presentando in coppia a Sonny & Cher Il cammino di ogni speranza, non riesce ad entrare in finale, anche se venderà un buon numero di dischi. Ancora meglio vende quello stesso anno Sono bugiarda, versione italiana con testo di Mogol di I’m a Believer, scritta da Neil Diamond e incisa  dai Monkees nel 1966. Sempre nel 1967, in concomitanza con la trasmissione omonima da lei condotta insieme a Giorgio Gaber, pubblica il 3º album, Diamoci del tu ed è anche protagonista del film musicale di Ferdinando Baldi Io non protesto, io amo con Livio Lorenzon, Tiberio Murgia e Mario Girotti, non ancora Terence Hill. Inoltre appare nel film musicale di Giorgio Bianchi Quando dico che ti amo in cui sono presenti anche altri cantanti: Tony Renis, Lola Falana, Enzo Jannacci, Annarita Spinaci, Lucio Dalla e Jimmy Fontana.

Molte le canzoni di successo nel 1968 (anno in cui non partecipa al Festival di Sanremo): Il volto della vita, cover di Days of Pearly Spencer dell’irlandese David McWilliams, e della quale esistono due versioni con testi differenti, con la quale vince il Cantagiro, L’orologio con la quale partecipò ad Un disco per l’estate, Il carnevale (6ª classificata a Canzonissima) e, forse, la sua più bella canzone, Insieme a te non ci sto più di Paolo Conte. Sempre nel 1968 interpreta un film di Enzo Battaglia: Non ti scordar di me con Sergio Leonardi, conosciuto anche come Playboy con Daniela Giordano.

Nel 1969 torna a Sanremo cantando in coppia a Johnny Dorelli Il gioco dell’amore, arrivando in finale e piazzandosi all’8º posto. Nello stesso anno la sua canzone Cento Giorni serve di fondo musicale a una scena spettacolare del film francese Il cervello, diretto da Gérard Oury, dove Silvia Monti scende in costume da bagno dal balcone di una villa utilizzando una corda.

Nel 1970 partecipa in coppia con Nino Ferrer a Sanremo, dove presenta Re di cuori, ed agli inizi di giugno partecipa ad Un disco per l’estate con Spero di svegliarmi presto.

Il video che vi proponiamo è stato pubblicato su YouTube da Vintage JukeBox – Don’t Stop The MusicCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA