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B.B. King, l’omaggio di Google al grande chitarrista e alla sua Lucille

Di Redazione |

Bellissimo omaggio di Google a B.B. King. Il colosso di Mountain View ha dedicato il suo doodle di oggi alla leggenda del Blues, il musista che aveva elettrificato il Blues e lo aveva trasformato in musica urbana ponendo di fatto le basi per quello che oggi è il rock’n’roll. B. B. King oggi avrebbe compiuto 94 anni ed è questo il motivo per cui il motore di ricerca oggi nella sua home page ha postato un doodle che se cliccato avvia un video con una animazione sul grande chitarrista americano sulle note della bellissima “The Thrill is gone”.  Il “re del blues”  è morto a Las Vegas, all’età di 89 anni il 15 maggio del 2015.

Riley B. King (il suo vero nome) è stato uno dei chitarristi più celebri e importanti di sempre: con la sua Lucille (la leggendaria Gibson 335 ribattezzata così, pare, con il nome di una ragazza per la quale due uomini avevano litigato provocando un incendio in cui aveva rischiato di morire) aveva creato uno stile più morbido e chiaramente ispirato al jazz e al rhythm and blues rispetto a quello, decisamente più “rootsie” di gente come Muddy Waters e Howlin’ Wolf. Uno stile fatto di glissati e note lunghe, creato con un inconfondibile tecnica della mano sinistra sul manico. A questo modo di suonare puramente solistico faceva da contrasto il suo modo di cantare da “shouter”, forgiato sul modello dei cantanti da big band.

Musicalmente parlando, si era formato a Memphis. B.B., il suo nome d’arte, era l’abbreviazione di Blue Boy ma in principio era l’abbreviazione di Beale Street Blues Boy: Beale Street a Memphis è la strada dei club di blues e ancora oggi è uno deiluoghi principali del culto di B.B. King. Di questo culto uno degli adepti più devoti e’ stato Eric Clapton che nel 2000 ha registrato un album con lui e nel 2005 ha partecipato, insieme a Van Morrison, Billy Gibbons, Sheryl Crow, Darryl Hall & John Oates, John Mayer, Mark Knopfler, Glenn Frey, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland ed Elton John al disco celebrativo per l’80° compleanno.

La lista dei personaggi che hanno suonato con lui va da Luciano Pavarotti a Bruce Willis, da Zucchero a David Gilmour, da Slash a Phil Collins passando per il Gotha della musica nera, compresi Ray Charles, Aretha Franklin, Chaka Khan, Bobby Blanded Etta James con cui ha dato vita a una versione memorabile di “Thrill Is Gone”, il suo più grande successo insieme a “SweetLittle Angel” e alla trascinante versione di “Everyday I Have The Blues”.

Certamente uno dei picchi di celebrità lo ha toccato nel 1988 grazie agli U2 che insieme a lui registrarono “When Love Comes To Town”, ai tempi di “Rattle And Hum”. Come molti musicisti neri della sua generazione, a parte le collaborazioni, B.B. King è sempre rimasto fedele a un modo classico di fare musica. Che vuol dire: concerti, concerti, concerti.

Un suo concerto era come un appuntamento con un vecchio amico: l’orchestra cominciava a swingare un brano, l’annuncio, l’ingresso in scena sparando note dalla sua Lucille mentre i trombettisti suonavano ballando. Lui sempre sorridente e sudatissimo, con le sue giacche damascate e le manone a dispensare prelibatezze swing, cantava isuoi classici con le tasche piene di quelle spillette a forma di Lucille che per anni sono state uno degli oggetti più concupitidai fan.

Era leggenda ma non concepiva una vita lontano dal palco: è andato avanti fino all’ultimo, sfidando il diabete e gli acciacchi dell’età e di una carriera lunghissima, vissuta senza gli agi delle star. 

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