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Il rombo della Ferrari tra le stradine di Maranello con Charles Leclerc

Di Redazione |

Il rombo della SF1000 che spezza una tranquilla alba di Maranello, mentre la Rossa esce dall’Officina Classiche, nel cuore dello stabilimento storico. Al volante c’è Charles Leclerc. Attraversa lo stesso cancello che Enzo Ferrari varcò, il 12 marzo 1947, con la prima vettura che portava il suo nome: la 125 S.

Quel suono – musica per le orecchie del giovane pilota monegasco – è il segnale che, dopo i mesi di stop imposti dal coronavirus, la stagione di Formula 1 2020 è finalmente ripartita per la Ferrari. E’ una passerella simbolica, su un tracciato assolutamente unico, a tre mesi e mezzo dall’ultima giornata di test sulla pista di Barcellona, esattamente 110 giorni fa. Il 5 e 12 luglio la Formula 1 riparte con il doppio appuntamento in Austria e Leclerc vuole arrivare allo Spielberg da protagonista. Il monegasco è il primo pilota dell’era moderna ad aver guidato una vettura di Formula 1 sulle strade di Maranello, quasi un’investitura beneaugurante di futuri successi.

La Rossa, dopo avere attraversato una via Abetone Inferiore deserta, è transitata davanti alla Gestione Sportiva in via Enzo Ferrari 27 nella quale dal 2015 tutte le vetture di Formula 1 della Scuderia vengono progettate, costruite e sviluppate. Charles ha proseguito il suo percorso sfilando davanti al Museo di Maranello, dove è possibile ammirare alcune delle più belle Ferrari costruite dall’azienda in 73 anni di storia.

«Di solito non mi piace alzarmi presto, ma questa mattina c’era un ottimo motivo per farlo. Forse abbiamo svegliato qualcuno – si è quasi scusato Leclerc – ma è stato bello guidare sulle strade di Maranello la SF1000. E’ stata una grande emozione tornare in macchina e soprattutto farlo su un tracciato così particolare. Rientrare nell’abitacolo mi ha fatto sentire come essere di nuovo a casa. Ci è sembrato un modo bello e divertente per dire che siamo pronti a tornare in pista. Adesso non vedo l’ora di poter guidare la SF1000 in Austria».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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