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Funivia Mottarone: i vigili del fuoco sul luogo dell’incidente

Di Redazione |

Una cabina bianca e rossa capace di portare fino a 35 persone ridotta a un rottame, addossata a grossi tronchi d’albero. Dentro i corpi di adulti e bambini, ammassati dal tremendo urto con il suolo, dopo un volo di una quindicina di metri. Altri cadaveri fuori. Quando i soccorritori hanno raggiunto il luogo dello schianto dopo essersi inerpicati tra i boschi sulle pendici del Mottarone hanno trovato lamiere accartocciate e pochi segni di vita. Uno spettacolo di cui preferirebbero non parlare. «Si sono trovati di fronte a immagini fortì – dice il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania – Preferirei non entrare nei dettagli».

Per arrivare il più rapidamente possibile sul posto di un dramma ancora da spiegare, un mezzo dei vigili del fuoco si è ribaltato, senza conseguenze per i suoi occupanti. Con i pompieri a poche centinaia di metri dalla stazione d’arrivo della funivia sono accorsi i Carabinieri e le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico. ‘L’incidente è successo nella parte in cui la seggiovia ha maggior distacco dal terreno. -ha spiegato uno dei soccorritori -. Un urto tremendo: abbiamo trovato alcune persone imprigionate nella cabina precipitata, altre invece erano state sbalzate al di fuorì».

Subito dopo i soccorsi al Mottarone si è precipitata la sindaca di Stresa, Marcella Severino. ‘E’ stata – racconta – un’immagine terribile quella che mi sono trovata davanti quando sono salita. E pensare che Stresa in questi giorni ha visto l’arrivo di diversi turisti desiderosi di godersi questa giornate che dovevano segnare la ripresa della vita normale. Invece sulla nostra montagna è piombata questa tragedia immane – dice Severino -. Saranno le inchieste a stabilire cosa è successo, anche se la funivia aveva visto importanti interventi di manutenzione straordinaria negli scorsi anni. Per questo resto basita». La sindaca è rimasta tutto il giorno sul luogo della tragedia, fino a quando i corpi delle vittime sono stati sistemati nelle bare. «”Purtroppo ci sono anche bambini», sospira.

L’incidente è stato percepito da alcuni escursionisti che salivano a piedi verso la vetta. Hanno sentito un forte sibilo e quando hanno alzato gli occhi hanno visto la cabina scivolare verso valle e sbattere contro l’ultimo pilone. «C’è stato un botto pazzesco, E poi un altro meno forte, ma non abbiamo capito subito che si trattava della funivia – ricorda una villeggiante -. Era l’ora di pranzo non abbiamo capito subito, poi abbiamo iniziato a sentire le sirene dei mezzi di soccorso e abbiamo capito che era successo qualcosa al Mottarone. E abbiamo avuto paura». Decine di soccorritori hanno lavorato dalla tarda mattinata fino al tramonto prima per soccorrere i feriti e poi recuperare le salme, mentre tutta l’area veniva transennata e l’accesso alla strada riservato ai soli mezzi di soccorso e delle zone dell’ordine. A valle, alla partenza della funivia, molte persone si sono accalcate sulle rive del Lago Maggiore, a Carciano di Stresa. Tra di loro anche alcuni stranieri che ieri erano saliti sulla funivia per vedere i laghi (il Maggiore e l’Orta, divisi proprio dal Mottarone) dall’alto. «Era stata una bella esperienza, un panorama spettacolare sui laghi e tra le montagne – racconta un turista svizzero -; oggi rabbrividiamo per quanto è successo, pensando che solo 24 ore fa c’eravamo noi in quella cabina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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