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il video virale

Il pregiudicato foggiano e l’omaggio sulle tombe di Riina e Provenzano

Di Tatiana Bellizzi |

«Buongiorno da Corleone. Sto sulla tomba di Bernardo Provenzano, grande uomo». Pompeo Piserchia pregiudicato foggiano pubblica con orgoglio sul proprio profilo Facebook la visita con moglie e figlio al cimitero di Corleone dove sono sepolti i boss di Cosa Nostra, il capo dei capi Totò Riina e Bernardo Provenzano. Inneggia alla mafia siciliana Piserchia, classe 1982, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali per reati contro il patrimonio. Ma soprattutto per quel suo arresto del 2019 quando i carabinieri gli trovarono a casa, nascosta sotto la culla del figlio neonato una pistola Beretta calibro 6×35, completa di caricatore con otto cartucce, con il numero di matricola cancellato. In quella circostanza Piserchia finì in carcere, la moglie Giuseppina ai domiciliari. Ieri al cimitero di Corleone c'era tutta la sua famiglia, compreso il figlio di quattro anni.   Ha postato numerose 'storiè, video che in poco tempo hanno fatto il giro del web. «Un ricordo che porterò sempre nel mio cuore» – commenta Piserchia mentre riprende le tombe dei due boss. Poi una sequenza di selfie con la moglie: alle loro spalle le lapidi dei due capi mafia. Si fa anche riprendere e posta sui social mentre va da un fioraio ad acquistare due rose rosse. Le lascia davanti alla tomba proprio di Provenzano. Con il bigliettino allegato: «da parte di Pompeo e Pina da Foggia». Ad un certo punto nelle storie si ascolta la voce della donna che invita tutti a: «inviare una rosa a zio Totò». Poi la coincidenza della data riportata sulla lapide di Provenzano : "13 luglio 2016 è morto. 13 luglio 2022 io sono qua da lui. Un onore venire a trovare questi uomini così grandi – commenta Piserchia – che per lo Stato può darsi che non servano, ma per me rimangono grandi uomini, sempre». Nel suo viaggio in Sicilia attraversa anche l’autostrada A 29. Giunto allo svincolo per Capaci esclama: «questi sono i due monumenti. Qua sono morti questi: Falcone e Borsellino». I video sono stati accuratamente visionati dalle forze dell’ordine che stanno compiendo accertamenti. 

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