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Il fermo degli scafisti dello sbarco di Aci Trezza: ai migranti chiesti 10.000 euro a testa

Di Redazione |

Hanno costretto i migranti a pagare fino a 10mila euro per essere trasportati dalla Turchia alle coste della Sicilia. Polizia e Guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Catania hanno fermato due uomini – Vladimir Iarkmak 61 anni, russo, e Yevhen Paryhin, 21 anni, ucraino, per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini hanno preso il via dallo sbarco, avvenuto intorno alle 2.30 del mattino del 14 ottobre, ad Acitrezza (Catania), di un veliero, con a bordo 84 migranti, rimasto incagliato nelle rocce. Immediatamente sono scattate le operazioni di soccorso e di controllo e gli agenti della Squadra Mobile, a seguito di una nota diramata dalla Sala operativa della questura etnea, su segnalazione degli operatori Frontex presenti sul posto dello sbarco, hanno intercettato a bordo di un bus turistico in transito per le vie di Catania due soggetti russofoni, trovati con zaini contenenti cellulari, un satellitare, indumenti bagnati e danaro in contante.  Alcuni testimoni hanno poi confermato che i due erano i componenti di un’organizzazione più ampia e che avevano condotto il veliero da Bodrum sino alle coste della Sicilia. Dalle dichiarazioni rese dai migranti e dal materiale posto sotto sequestro, è emerso che i trafficanti, approfittando della vulnerabilità dei migranti, per lo più afgani, iracheni e siriani, abbiano aumentato i prezzi del "viaggio"clandestino, chiedendo 10mila euro a persona. Il russo è stato condotto nel carcere di Termini Imerese (Palermo), mentre l'ucraino in quello di Enna.   

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