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Tifo da stadio per il rientro di Filippo Di Mulo, il “mago” della 4 per 100 d’oro

Il tecnico catanese, responsabile della velocità azzurra, a Fontanarossa ha trovato la famiglia al completo e tanti amici per festeggiare i trionfi della velocità in Giappone 

Di Lorenzo Magrì |

L’Italia dell’atletica è tornata dai Giochi di Tokyo con un carico di medaglie d’oro grazie alle imprese di “Gimbo” Tamberi (alto), Massimo Stano e Antonella Palmisano (marcia) e i due ori nella velocità: Marcello Jacobs nei 100 la gara regina e la 4 per 100 che con lo stesso Jacobs, Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta si è messo dietro le potenze dello sprint mondiale. E tra gli artefici di questo straordinario risultato dello sprint c’è un catanese, il prof. Filippo Di Mulo, responsabile della velocità azzurra. Al rientro dal Giappone, ad accoglierlo all’aeroporto Fontanarossa, insieme alla moglie Angela e i figli Giacomo e Maria e ai parenti, anche tanti ex sprinter del passato e di oggi, amici e semplici appassionati che hanno voluto tributare a Di Mulo e al suo allievo Giuseppe Leonardi (a Tokyo riserva della 4 per 400) il giusto riconoscimento per queste grandi imprese.

«A Tokyo, Jacobs, Tortu, Desalu e Patta – racconta emozionato il prof. Di Mulo – i ragazzi della 4 per 100 mi hanno messo al collo le 4 medaglie d’oro e devo dire che è stato emozionante, ma questa accoglienza a Catania mi ha veramente commosso. Sono rientrato a casa e ho finalmente ritrovato la famiglia, parenti e amici e ho metabolizzato quello che è successo a Tokyo. Il sogno di una vita si è  realizzato anche se in precedenza avevo già ottenuto grandi risultati: 4 finali mondiali con le 4 per 100 ; un argento agli Europei 2010 cancellando un record italiano che resisteva da 27 anni, ma non mi sentivo appagato. Ho sempre creduto di poter vincere una medaglia alle Olimpiadi e i sono riuscito».

«A Tokyo abbiamo vinto perché dietro c'è stato tanto studio, applicazione, passione, competenza, esperienza, ricerca e organizzazione. Non è facile fare viaggiare ad oltre 40 km/h il testimone e i nostri ragazzi ci sono riusciti. Guidare all'oro olimpico un quartetto, confrontarsi con nazioni come Gran Bretagna, Giamaica, Stati Uniti, Canada, Cina e Giappone e batterli sul campo rappresenta un successo storico forse irripetibile e il risultato premia il lavoro dell'intero mio staff, Giorgio Frinolli, (4×100) Riccardo Pisani (4×400), Mauro Cossu e Sergio Biagetti (attività giovanile). E un grazie al dt Antonio La Torre, a Roberto Pericoli e Tonino Andreozzi per la fiducia che mi hanno sempre accordato>.

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