Il pranzo delle chiocciole etnee: a tavola con la biodiversità del vulcano

Di Redazione / 14 Marzo 2024

Il vulcano e la sua biodiversità agroalimentare al centro di un’occasione di scoperta e approfondimento nel pranzo che riunisce diversi prodotti etnei insigniti con la chiocciola slow food, riconoscimento che qualifica i cibi di filiera corta e da sole pratiche sostenibili. Il Cavolo Trunzu di Aci, la Salsiccia al ceppo di Linguaglossa ma anche i latticini, gli olii e i vini del circuito “buono, pulito e giusto” convergono in un menù stagionale e di prossimità per guardare all’Etna anche come ricco bacino alimentare. Un’esperienza programmata a Catania domenica 17 marzo al Sale di Via Santa Filomena per uno speciale pranzo che celebrerà le chiocciole etnee già presenti in carta.

«In questi anni abbiamo imparato a conoscere e degustare le meraviglie enologiche
dell’Etna che ormai tutto il mondo apprezza – spiega Massimiliano Lauricella che
insieme a Giuseppe Motta rappresenta la proprietà de Il Sale – ma ci piaceva l’idea di
fare un passo in più e spingerci verso gli altri prodotti vulcanici d’eccellenza: gli olii, gli
ortaggi, i salumi e le carni degli allevamenti locali, ricreandone la rete umana e
gastronomica. Un percorso da valorizzare, fatto da professionisti che custodiscono ed
investono sul nostro territorio».

Piccole imprese

Piccole imprese di famiglia come quella di Vincenzo Signorelli Olivicoltore biologico
che per la prima volta ha portato sull’Etna il “Presidio Slow Food Olivi Secolari”, ad oggi
unico, tra l’altro riconosciuto anche con la Chiocciola Slow Food, e che sarà presente con
tre olii in abbinamento più uno speciale fuori menù. Dall’affascinante versante Sud Ovest
arriveranno di vini di Masseria Setteporte di Piero Portale, cantina storica di Biancavilla
segnalata in guida Slow Wine. Nei piatti la tipicità con Vincenzo Pennisi produttore di Cavolo Trunzu, specialità agroalimentare endemica delle pendici dell’Etna e la Salsiccia al Ceppo di Linguaglossa
della famiglia Pennisi.

«Questo pranzo che accoglie alcuni presìdi etnei ma anche l’unico olio insignito della
chiocciola e i vini di una cantina inserita in guida Slow Wine, ci darà la possibilità di
narrare ancora una volta i progetti e la filosofia di Slow Food che, da anni e su base
volontaria, portiamo avanti a Catania in tutta la provincia – spiega Anastasia De Luca,
Presidente Slow Food Catania – la comunità di Slow Food si è fatta portavoce,
attraverso il cibo, di valori più alti come quello della pace, dei diritti e del rispetto della
terra, degli uomini che la coltivano e del pubblico finale che ne mangia i prodotti. Durante
il pranzo del 17 marzo daremo ai nostri soci la possibilità di incontrare e dialogare con chi
di questa scelte ne ha fatto una ragione di vita».

Pubblicato da:
Francesca Aglieri