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Il pranzo delle chiocciole etnee: a tavola con la biodiversità del vulcano

La Condotta Slow Food presenta un appuntamento che celebra e riunisce diversi prodotti insigniti con il prestigioso riconoscimento

Di Redazione |

Il vulcano e la sua biodiversità agroalimentare al centro di un’occasione di scoperta e approfondimento nel pranzo che riunisce diversi prodotti etnei insigniti con la chiocciola slow food, riconoscimento che qualifica i cibi di filiera corta e da sole pratiche sostenibili. Il Cavolo Trunzu di Aci, la Salsiccia al ceppo di Linguaglossa ma anche i latticini, gli olii e i vini del circuito “buono, pulito e giusto” convergono in un menù stagionale e di prossimità per guardare all’Etna anche come ricco bacino alimentare. Un’esperienza programmata a Catania domenica 17 marzo al Sale di Via Santa Filomena per uno speciale pranzo che celebrerà le chiocciole etnee già presenti in carta.

«In questi anni abbiamo imparato a conoscere e degustare le meraviglie enologichedell’Etna che ormai tutto il mondo apprezza – spiega Massimiliano Lauricella cheinsieme a Giuseppe Motta rappresenta la proprietà de Il Sale – ma ci piaceva l’idea difare un passo in più e spingerci verso gli altri prodotti vulcanici d’eccellenza: gli olii, gliortaggi, i salumi e le carni degli allevamenti locali, ricreandone la rete umana egastronomica. Un percorso da valorizzare, fatto da professionisti che custodiscono edinvestono sul nostro territorio».

Piccole imprese

Piccole imprese di famiglia come quella di Vincenzo Signorelli Olivicoltore biologicoche per la prima volta ha portato sull’Etna il “Presidio Slow Food Olivi Secolari”, ad oggiunico, tra l’altro riconosciuto anche con la Chiocciola Slow Food, e che sarà presente contre olii in abbinamento più uno speciale fuori menù. Dall’affascinante versante Sud Ovestarriveranno di vini di Masseria Setteporte di Piero Portale, cantina storica di Biancavillasegnalata in guida Slow Wine. Nei piatti la tipicità con Vincenzo Pennisi produttore di Cavolo Trunzu, specialità agroalimentare endemica delle pendici dell’Etna e la Salsiccia al Ceppo di Linguaglossadella famiglia Pennisi.

«Questo pranzo che accoglie alcuni presìdi etnei ma anche l’unico olio insignito dellachiocciola e i vini di una cantina inserita in guida Slow Wine, ci darà la possibilità dinarrare ancora una volta i progetti e la filosofia di Slow Food che, da anni e su basevolontaria, portiamo avanti a Catania in tutta la provincia – spiega Anastasia De Luca,Presidente Slow Food Catania – la comunità di Slow Food si è fatta portavoce,attraverso il cibo, di valori più alti come quello della pace, dei diritti e del rispetto dellaterra, degli uomini che la coltivano e del pubblico finale che ne mangia i prodotti. Duranteil pranzo del 17 marzo daremo ai nostri soci la possibilità di incontrare e dialogare con chidi questa scelte ne ha fatto una ragione di vita».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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