19 dicembre 2025 - Aggiornato alle 09:31
×

Una scia di sangue lunga 50 giorni con 13 siciliani morti ammazzati

Fabio Russello

27 Dicembre 2022, 11:16

112206671-9101b44f-139c-4e6f-a2a2-ba53b0b8cfb1

Una scia di sangue che non sembra fermarsi in Sicilia con 9 morti ammazzati nell'ultimo mese ai quali vanno aggiunti i fidanzati messinesi trucidati in Inghilterra e il ragazzo, anche lui del Messinese, ucciso in Germania. In totale 13 vite spezzate.

Prima di Giuseppe Barone e Carmelo Contarini, assassinati oggi rispettivamente a Ispica e Cattolica Eraclea, a Marinella di Selinunte nel Trapanese alla vigilia di Natale, è morta Maria Amatuzzo, 29 anni, massacrata con dodici fendenti all’addome dal marito, arrestato per omicidio dai carabinieri che l’hanno trovato con un grosso coltello da cucina ancora in mano. Maria era madre di quattro figli, le più piccole di appena 4 anni avute proprio dall’uomo che l’ha uccisa: Ernesto Favara, 63 anni. I carabinieri, allertati da alcuni testimoni, che avevano sentito le urla della donna provenienti dall’appartamento, hanno fermato l'uomo che brandiva il coltello dopo avere colpito la moglie. Entrambi i coniugi avevano matrimoni alle spalle, ciascuno con due figli dalle precedenti relazioni, che però non vivevano con loro. Anche le due gemelline da circa un anno erano state tolte alla coppia, vivono in una comunità alloggio.

 

 

Il 16 dicembre un’altra tragedia, stavolta a Villabate nel Palermitano, dove Salvatore Patinella di 41 anni ha ucciso a colpi di bisturi l’ex compagna, Giovanna Bonsignore, 46 anni, per poi suicidarsi. Patinella era un operatore sanitario in servizio all’ospedale di Partinico. Nel messaggio lasciato sui social e letto da un amico che, preoccupato ha avvertito i carabinieri, l’uomo aveva preannunciato il folle gesto. Alla base del delitto una storia d'amore finita e probabilmente la scoperta che la donna aveva nel frattempo intrecciato un'altra relazione.

 

 

Il 13 dicembre a Racalmuto una coppia di coniugi è stata massacrata con un machete dal figlio. Le vittime sono Giuseppe Sedita, 66 anni, e la moglie Rosa Sardo di 62 anni, l’assassino è il figlio Salvatore Sedita, 34 anni, con problemi psichici e problemi di tossicodipendenza. Salvatore Sedita, durante l’interrogatorio ha confessato il duplice omicidio.

 


Il 19 novembre a Favara Adriano Vetro, bidello di 47 anni, ha ucciso a colpi di pistola il cardiologo Gaetano Alaimo di 62 anni, ucciso nei locali del poliambulatorio. Il cardiologo, a dire del bidello reo confesso dell’omicidio, venne ucciso con un colpo di pistola per i ritardi nel rilascio di certificati medici che erano indispensabili al rinnovo della patente di guida del quarantasettenne.

 

 

Il 1 dicembre a morire fulminata da due colpi di fucile è Georgeta Ancuta Pop, 43 anni, di origine romena, trovata cadavere in un casolare di campagna di contrada Ritornella, dove viveva. Avrebbe aperto lei stessa al suo killer che di certo non si aspettava di ritrovare armato. Un assassinio spietato con l'omicida che dopo aver puntato l'arma contro la donna le ha sparato pare due colpi di fucile caricato a pallini e poi è fuggito, portando via con sé l'arma utilizzata per il delitto. I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Paternò che stanno conducendo le indagini non si sbilanciano. Tutte le piste restano battute, anche se già si privilegiano alcune ipotesi rispetto ad altre. Non sembra infatti un omicidio maturato nel corso di una rapina; in casa della vittima era tutto in ordine e non sembra manchi qualcosa.

 

 

Il 26 novembre a Caltanissetta al culmine di una rissa in via San Domenico muore il cinquantunenne Marcello Tortorici, accoltellato alla gola. La rissa, avvenuta alle 20.30, pare sia scoppiata per un apprezzamento di troppo rivolto a una ragazza. Quando i carabinieri poco dopo le 20.30 sono arrivati in via San Domenico, teatro della rissa, Marcello Tortorici era ancora agonizzante. E' stato trasportato con un'ambulanza del 118 al Sant'Elia ma è morto durante il trasporto. 

 

 

Il 20 dicembre scorso a Thornaby, sulla riva ovest del fiume Tess, nella contea dello Yorkshire nell’Inghilterra nord orientale sono trovati morti Nino Calabrò di Barcellona di Pozzo di Gozzo e Francesca Di Dio di Montagnareale, due fidanzati di 25 e 20 anni. La polizia di Cleveland ha fermato un palermitano di 21 anni, ex coinquilino di Nino con l’accusa di omicidio, Andrea Cardinale, anche lui croupier come Nino e che pare avesse problemi psichici.. La coppia sarebbe stata uccisa a colpi di martello.

 

 

Il 23 dicembre in Germania è stato ucciso Cristian Zoda, 23 anni, nato in quel paese da genitori messinesi con la sua amica Sandra Quarta, 20 anni, originaria di Novoli in Puglia. Per il duplice omicidio è stato arrestato Michele Quarta, 52 anni, zio di Sandra, su richiesta dell’ufficio del pubblico ministero di Hechingen. Abitavano tutti e tre ad Albstadt, cittadina di 45mila abitanti a circa 100 km a sud di Stoccarda. Christian Zoda, che lavorava nel ristorante del padre Ignazio «Viva la mamma» aveva messo sul proprio profilo Facebook un annuncio con le foto di Sandra in cui si denunciava la scomparsa della ragazza. Nel post Christian affermava che l’ultimo segno di vita di Sandra risaliva alla domenica precedente e che la ragazza aveva lasciato «borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa». Il giorno dopo, mercoledì alle 12 in Ziegerplatz, accanto al ristorante di famiglia, Christian viene ferito con alcuni colpi di arma da fuoco. Portato in ospedale, muore nel pomeriggio. Il delitto scuote la cittadina dove già si era sparsa la voce della scomparsa di Sandra ma in poco tempo, forse anche grazie alle indicazioni di alcuni testimoni, viene fermato Michele Quarta che sarebbe stato in possesso di una pistola. L’uomo viene interrogato e indica il luogo in cui sarebbe sepolta la nipote: il giardino. Intervengono per gli scavi gli investigatori specialisti per indagini geofisiche che recuperano il corpo della ragazza. Anche lei sarebbe stata uccisa con colpi di arma da fuoco.