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Lo spaccio a Catania

Palazzi blindati dai pusher in via Capo Passero dove lo spaccio frutta 1,5 milioni a settimana

I condomini non si ribellano: «Tale circostanza - scrivono gli investigatori - viene vissuta con estrema normalità, essendo questa ormai una prassi di routine che si ripete da anni»

Laura Distefano

08 Dicembre 2025, 09:15

Palazzi blindati dai pusher in via Capo Passero dove lo spaccio frutta 1,5 milioni a settimana

Attenti «ai carabinieri di Battiati». La voce stridula dalle ricetrasmittenti lancia l’allarme per l’arrivo degli investigatori. Ormai gli spacciatori di via Capo Passero, specialmente dell’angolo 121, avevano ben capito di avere gli occhi addosso ma questo non ha fermato gli affari. Anche perché qui la vendita di droga frutta 200.000 euro a settimana. E calcolando che i carabinieri nel 2023 hanno monitorato almeno 7 piazze significa quasi un milione e mezzo di euro ogni sette giorni.

Fatturati da grande holding. E in questo caso non c’è nemmeno l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Anche se è difficile pensare che numeri del genere non siano gestiti, almeno in parte, dai clan mafiosi. Ma pare che in questo caso i “patrozzi” che controllavano il business di ogni civico avevano un’autonomia di movimento che non ha portato le indagini a guardare al livello più alto di quello militare. I carabinieri «durante il periodo monitorato sono riusciti ad annotare e individuare circa 2.300 veicoli che a varia cadenza acquistavano sostanza stupefacente. Delle vetture indicate a campione sono stati effettuati circa 40 riscontri con esito positivo e con diverse sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marjuana e crack. Il numero di cessioni avvenute nel corso dell’attività d’indagine è elevatissimo, a tutte le ore del giorno e della notte vi è un via vai di clienti».

Per sfuggire alle indagini i gruppi di pusher hanno affinato le strategie. L’ingresso principale a un certo punto è stato fortificato. I carabinieri, che sono riusciti a installare le telecamere, hanno notato l’arrivo di un fabbro per l’installazione di ulteriori fermi. Sono state inoltre assoldate anche altre vedette al fine di potenziare il controllo sull’arrivo delle forze dell’ordine. Gli investigatori annotano un episodio che etichettano come «degno di nota». Ogni qualvolta le vedette allarmavano per la presenza di carabinieri o polizia «gli spacciatori dell’angolo si barricavano velocemente all’interno dell’androne 121. Pertanto anche gli abitanti dello stesso condominio erano impossibilitati sia ad entrare che uscire dallo stabile per tutta la durata dell’allarme».

Inquietante e socialmente preoccupante è il fatto che i condomini invece di ribellarsi considerano questi avvenimenti come normali. «Tale circostanza - scrivono gli investigatori - viene vissuta con estrema normalità, essendo questa ormai una prassi di routine che si ripete da anni». Triste e desolante. Serve davvero uno “scossone” in via Capo Passero.