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Il caso

Concorso Asp di Catania, dopo il rinvio si attende la nuova data. E tra i candidati "in sospeso" c'è chi vuole essere rimborsato

Nuovi sviluppi sul concorso «eterno» dell’Azienda sanitaria provinciale etnea: prova scritta «differita» 12 ore prima per nuovi protocolli anti‑corruzione (tra cui l'uso dell'IA o procedure "just in time")

Luisa Santangelo

09 Dicembre 2025, 07:00

Concorso Asp di Catania, dopo il rinvio si attende la nuova data. E tra i candidati "in sospeso" c'è chi vuole essere rimborsato

Presto, ma non prestissimo. Molto probabilmente, non prima di metà gennaio 2026. Non si sa ancora quando sarà riprogrammata la prova scritta per i 681 candidati per uno dei 40 posti da collaboratore amministrativo a tempo indeterminato all’Asp di Catania. Il concorso eterno: partito nel 2020, sospeso per via della pandemia, ripreso a cavallo fra il 2024 e il 2025 e, infine, rinviato lo scorso 4 dicembre a data da destinarsi. Praticamente 12 ore prima dello svolgimento della prova scritta che sarebbe valsa quasi un terzo del punteggio totale, e che era stata fissata per la mattina del 5 dicembre.

Il differimento a data da destinarsi della prova è stato deciso dalla commissione esaminatrice il 4 dicembre, lo scorso giovedì. Nella pec si fa riferimento ad «atti dispositivi e regolamentari aziendali, approvati in itinere e notificati alla commissione in data odierna». Quegli atti sono, in realtà, una delibera del direttore generale che riguarda il «protocollo operativo per la gestione delle tracce concorsuali». Nel documento si prevedono due modalità possibili: una, che «necessita ancora di approfondimento tecnico», riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale per l’elaborazione delle tracce; l’altra, «immediatamente attuabile nelle procedure selettive in corso e di futura programmazione», prevede invece che la commissione «riunita in sala protetta, priva di dispositivi personali e con verbale di apertura», elabori almeno «10 tracce per materia», durante l’accoglienza dei candidati. Per poi procedere con un triplo sorteggio. Si tratta delle cosiddette procedure Jit, cioè «just in time», da espletarsi la mattina stessa della prova. Con l’obiettivo dichiarato di evitare ogni permeabilità della commissione.

Se è vero che la procedura con l’uso dell’intelligenza artificiale è da testare, è vero anche che l’altra modalità, quella tutta affidata all’uomo, poteva essere realizzata da subito. Invece i commissari hanno deciso di posticipare la prova a data da destinarsi.

Dei 681 candidati che avrebbero dovuto presentarsi al Cefpas di Caltanissetta la mattina del 5 dicembre, molti si aggregano dentro a gruppi Facebook e chat Telegram. Ed è lì che discutono il da farsi, a partire da eventuali ricorsi al Tar. «Io sicuramente chiederò il rimborso delle spese sostenute», afferma Viviana Giandinoto, unica candidata ad avere accettato di raccontare la sua esperienza non in forma anonima. «Lavoro in un’azienda sanitaria locale romana dal 2022, dove sono stata assunta a tempo indeterminato. Ma ho un figlio e il resto della mia famiglia in Sicilia ed è lì che voglio tornare». Per questo aveva visto nel concorso dell’Asp di Catania una possibilità da non perdere, già nel 2020 quando si era candidata prima che la procedura venisse sospesa.

«Ho ricevuto la pec che ero già in aeroporto - continua - Non c’erano riferimenti normativi, né date né numeri di deliberazioni, e la pagina del concorso sul sito dell’Asp continua a non essere aggiornata con il rinvio. Non si gioca così con la vita delle persone, rimandando da un giorno all’altro una prova attesa da più di cinque anni». E conclude: «Soprattutto visti gli ultimi scandali legati alla sanità in Sicilia (vedi alla voce: Totò Cuffaro, ndr), è importante che l’Asp abbia deciso di attuare procedure di prevenzione della corruzione così stringenti. Ma posso credere che questo regolamento e tutti gli atti che lo hanno preceduto non fossero prevedibili quantomeno prima della convocazione per il test, arrivata il 20 novembre?».