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«Sul Ponte il governo tolga omissis e lanci operazione trasparenza». L'affondo di Floridia (M5s) in risposta alle rassicurazioni di Ciucci
La senatrice del Movimento 5 stelle annuncia la presentazione di un'interrogazione per chiedere anche «di sospendere l’iter e restituire i fondi FSC a Sicilia e Calabria»
Sul Ponte dello Stretto, la senatrice Barbara Floridia (del Movimento 5 stelle), presidente della Commissione di Vigilanza Rai, accusa il governo di scarsa trasparenza. Ieri l’amministratore delegato della Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, ha ribadito di confidare «ciecamente» nel via libera della Commissione Ue sull’interpretazione e l’applicazione delle direttive Habitat e Appalti — passaggio che, a suo dire, consentirebbe di approvare «in tempi molto rapidi» una nuova delibera Cipess.
«Di fronte a tanta ostentata sicurezza - dice oggi Floridia - ci chiediamo perché il Parlamento venga reiteratamente tenuto all’oscuro delle interlocuzioni avute in questi anni dal governo con Bruxelles sul ponte sullo Stretto. Crediamo sia giunto il momento, per Meloni e Salvini, di avviare una grande operazione trasparenza. Vengano a spiegare ai rappresentanti dei cittadini perché i documenti sulla procedura IROPI non sono stati condivisi con il Parlamento, e quale è stato il tenore del dialogo con l’Ue. Inoltre vogliamo sapere perché e su che basi la Corte dei conti nella sua pronuncia ha riferito di una bocciatura da parte dell’Ue alle valutazioni di impatto ambientale fatte dal governo Meloni», prosegue Floridia.
La senatrice annuncia di aver presentato un’interrogazione all’esecutivo «su tutti questi punti, e anche sull’ipotesi – che comunque crediamo debba essere presa in considerazione – di sospendere l’iter del ponte sullo Stretto e restituire i fondi FSC a Sicilia e Calabria». E conclude: «Basta opacità, omissis, sotterfugi e manovre sotto traccia: i cittadini, già bypassati in maniera ripetuta in questi tre anni sul ponte, hanno diritto di sapere».
Ieri Ciucci ha detto di contare «su una valutazione favorevole della commissione Ue che consideri corretta la nostra interpretazione nell’applicazione delle direttive Habitat e Appalti. Una volta acquisita questa valutazione, potrà essere assunta dal governo una seconda delibera al Cipess».
