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il report agenas

Sanità in Sicilia, non c'è solo da piangere. Le 16 strutture d'eccellenza segnalate dal ministero (solo 3 sono pubbliche)

A fronte di 43 ospedali e cliniche rimandate, ce ne sono 16 ritenute di «livello molto alto», sulla base di una serie di indicatori. Ecco quali sono e in quali ambiti primeggiano

Salvo Catalano

11 Dicembre 2025, 15:53

ospedale cannizzaro

Non va tutto male nella sanità siciliana. Tra liste d'attesa non dignitose per esami e interventi, carenze di organico insostenibili, ingerenza della politica sulle nomine che uccide la meritocrazia e diffusa corruzione negli appalti, spesso i casi positivi non trovano spazio nelle cronache. Eppure anche l'isola ha le sue oasi. Ne parla il report annuale di Agenasl'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali del ministero della Salute che ogni anno valuta le strutture sanitarie di tutta Italia, pubbliche e private. Lo fa sulla base di un pacchetto di indicatori che nel tempo è cresciuto, facendosi sempre più dettagliato.Nel 2025 i parametri presi in esame sono stati 218, su otto settori ambiti diversi: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare e nefrologia.

La Sicilia ha 103 segnalazioni di audit spalmate su 43 strutture sanitarie, per cui viene indicato un processo di revisione. Sono quelle rimandate. Ma ha anche 16 segnalazioni di eccellenza per specifici ambiti di intervento. E di queste strutture, solo tre sono pubbliche: l'ospedale Cannizzaro di Catania (per l'ambito cardiocircolatorio), l'ospedale di Noto e quello di Lentini (per l'ambito osteomuscolare). Non c'è, tuttavia, nessuna struttura siciliana tra quelle che hanno ricevuto la valutazione più alta in tutti gli indicatori esaminati. E a dirla tutta, dalle Marche in giù, ce n'è solo una: l'ospedale Federico II di Napoli. Le altre 14 sono distribuite tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana e Marche. 

Nel dettaglio Agenas inserisce l'azienda sanitaria Cannizzaro di Catania tra le migliori 25 strutture d'Italia, quelle con livello molto alto, nell'ambito cardiocircolatorio, sulla base di quattro indicatori valutati: la mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto; la proporzione di pazienti trattati con PTCA (angioplastica coronarica) entro 90 minuti dall'accesso nella struttura di ricovero/service; la mortalità a 30 giorni a seguito di riparazione di aneurisma non rotto dell'aorta addominale; e la mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco congestizio. 

Nell'ambito della chirurgia oncologica, Agenas riconosce tra le 38 strutture con livello molto alto, la Casa di Cura La Maddalena di Palermo con ben 7 indicatori valutati: mortalità a 30 giorni a seguito di intervento per tumore al colon e a seguito di intervento per tumore al polmone; volume di ricoveri per interventi per tumore alla mammella, al polmone e al colon; proporzione di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo per tumore maligno della mammella e proporzione di interventi di ricostruzione o inserzione di espansore per intervento chirurgico demolitivo per tumore invasivo della mammella.

Tutte le restanti 14 strutture sanitarie siciliane segnalate da Agenas per i buoni risultati sono nel settore osteomuscolare. Ci sono due ospedali pubblici: quello di Noto e quello di Lentini. E 12 cliniche private: due ad Erice, Casa di cura Villa Gerani e Casa di cura Villa Anna; una a Siracusa, Casa di Cura Santa Lucia; una a Melilli, istituto ortopedico Villa Salus; una a Messina, Casa di cura Carmona; due a Catania, Casa di cura Valsava e Istituto clinico Vidimura; tre a Palermo, Casa di cura Noto Pasqualina, Casa di cura Latteri Valsava e Casa di cura Orestano; una a Partinico, Casa di cura Igea; e una ad Agrigento, il Private Hospital Agrigento. 

Non ci sono, invece, strutture sanitarie siciliane d'eccellenza segnalate nell'ambito del sistema nervoso e nell'area gravidanza e parto.