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La rapina

"Colpo grosso" in casa del notaio catanese: la mente criminale è l'ex sicario del clan Cappello

I due arrestati dai carabinieri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. C'è anche un terzo indagato

Laura Distefano

11 Dicembre 2025, 22:00

22:09

"Colpo grosso" in casa del notaio: la mente criminale è l'ex sicario dei Cappello

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Massimiliano Fichera, conosciuto nella malavita come “Massimeddu” - anche se nelle carte del gip Luigi Barone è indicato con lo pseudonimo di “barba” - arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri per essere uno dei responsabili della rapina commessa lo scorso maggio nella casa di un notaio, ubicata nella zona del Palazzo di Giustizia.

Fichera, considerato trent’anni fa un esponente del clan Cappello, è un personaggio noto agli investigatori. Nel suo curriculum criminale anche una condanna per un omicidio commesso nel 1997. Secondo quanto hanno riferito diversi pentiti Fichera era quello che guidava il motorino quando fu ammazzato Vincenzo Greco in via Stella Polare in pieno giorno.

Ma torniamo ai giorni nostri. L’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe Ragazzo, sapeva già di essere uno dei sospettati poiché a luglio è stato destinatario di un avviso di garanzia e di un decreto di perquisizione. Fichera, inoltre, è stato sottoposto al confronto genetico con le tracce biologiche trovate nel pezzetto di guanto inviato dai militari della Sis ai colleghi dei Ris di Messina. Il confronto dava esito negativo.

Nelle ore successive all’interrogatorio Fichera, come emerge dall’ordinanza, manifestava una forte preoccupazione e chiedeva a una persona di «mantenere la versione» che avrebbero concordato. Questa persona sarebbe stata inconsapevolmente coinvolta per abbandonare la Mercedes usata, e poi bonificata da ogni traccia, per accompagnare i due complici che hanno messo a segno materialmente il colpo. Grazie alla targa rilevata da alcune telecamere è partita l’indagine che ha permesso di chiudere il cerchio su Fichera.

L’altro rapinatore arrestato dai carabinieri è Michael Santo Antonio Battaglia, che è stato arrestato dai carabinieri. Il 33enne, con alcuni precedenti penali, è stato incastrato proprio al dal confronto genetico con la saliva prelevata dal pezzo di guanto indossato dal rapinatore che è stato morso da una delle vittime della rapina. Anche Battaglia, difeso dall’avvocato Salvatore Pappalardo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il terzo indagato, Rosario Piacente, resta a piede libero. Il gip non ritiene ci sia a suo carico un apparato indiziario che possa giustificare l’emissione di una misura cautelare. «L’identificazione sul luogo del delitto è allo stato non certa: si tratta di mera compatibilità fra le caratteristiche somatiche dell’indagato e quelle del rapinatore in azione assieme a Battaglia».