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Il traffico di reperti antici

Sicilia saccheggiata, la gip bacchetta le istituzioni: «Quadro desolante e inquietante»

«Un contesto caratterizzato dalla pressoché totale assenza di presidi umani e tecnologici idonei a esercitare una efficace vigilanza sui numerosi siti archeologici»

Laura Distefano

13 Dicembre 2025, 09:16

15:14

Sicilia saccheggiata, la gip bacchetta le istituzioni: «Quadro desolante e inquietante»

 

La Sicilia è una terra ricca di storia. Di cultura. Di arte. Pare però che non siamo capaci né di preservare, né di valorizzare. La giudice Simona Ragazzi, nell’ordinanza di oltre 800 pagine che ieri ha portato all’esecuzione di 45 misure in mezza Sicilia, bacchetta le istituzioni sulla mancata predisposizione di un piano di vigilanza sui siti archeologici che ci invidia tutto il mondo. 

 

«Nell’arco di tre anni e mezzo il pm e la polizia giudiziaria segnalano che sono stati ufficialmente denunciati 15 scavi clandestini, mentre gli operanti hanno appurato, in un solo anno effettivo di indagine, ben 76 scavi clandestini>>. Per la gip, «lo scarso numero di denunce ad opera delle Istituzioni preposte alla tutela delle zone archeologiche», che fa da contraltare alla «impressionante sequenza di scavi clandestini registrati durante le indagini», si innesta «in un più ampio e desolante contesto».

La gip è lapidaria: «Un contesto caratterizzato dalla pressoché totale assenza di presidi umani e tecnologici idonei a esercitare una efficace vigilanza sui numerosi siti archeologici, dei quali sono ricchissime le regioni Sicilia e Calabria». E poi parla di un fenomeno che la magistrata definisce inquietante: «questi siti, spesso scarsamente accessibili a una fruizione comune, non paiono interessati, se non in minima parte, da campagne di scavi e ricerche legali ad opera di istituzioni pubbliche e/o private, mentre sono perfettamente noti a gruppi organizzati di predatori, autori di fruttuose ricerche, che danneggiano questi siti e che preludono alla successiva dispersione nel mercato illegale del patrimonio abbondantemente recuperato e non di rado alla loro reimmissione nel circuito legale internazionale, con tipiche operazioni di lecito-vestizione».

La gip, come esempio, cita il caso «della preziosa moneta di Tetras di Siracusa con un espressivo volto di Arethusa trafugata a Buccheri da Leandro Insolia e venduta alla “modesta” cifra di 700 euro da Alfio Emmanuele a chi poi l’ha fatta pervenire alla casa d'aste Artemide di San Marino, alla cui asta veniva battuta per 20.000 euro e due anni dopo nel 2023 come evincibile da fonti aperte era ribattuta da altra casa d'aste di Zurigo per 46.000 Franchi svizzeri». La speranza è che queste parole arrivino a chi gestisce l’immenso patrimonio archeologico della nostra terra.