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la denuncia

Messina, estorsione a Cosedil. Vecchio ricevuto in Comune: «Ho denunciato senza timori». Cgil: «Sistema Siino ancora vivo»

Il numero uno di Confindustria Sicilia è stato vittima di estorsione nel cantiere di Fondo Fucile. Ha denunciato e oggi è stato ricevuto in Comune

Redazione Messina

13 Dicembre 2025, 18:10

18:33

vecchio basile cosedil

di Simona Arena

«Siamo assolutamente vicini alle imprese che operano nella nostra città, a quelle che lavorano per conto del Comune di Messina e che stanno portando avanti i numerosi interventi finanziati, anche attraverso risorse Pnrr». Queste le parole del sindaco Federico Basile che ha incontrato stamattina a Palazzo Zanca Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia e alla guida di Cosedil Spa, l'azienda impegnata nei lavori per il risanamento nel cantiere di via Socrate a fondo Fucile, che ha denunciato di essere stata vittima di estorsione. Una richiesta di 250mila euro per la “messa a posto” arrivata tramite videochiamata direttamente dal carcere.

«Siamo al fianco di Cosedil e del dottore Vecchio. Come amministrazione abbiamo sempre portato avanti, senza ambiguità, i principi di legalità e trasparenza». Un messaggio chiaro quello del primo cittadino a tutela del tessuto produttivo sano della città e di tutte le realtà impegnate nella realizzazione delle opere pubbliche, che da sempre attirano l'interesse della criminalità.

«Parlo con un doppio ruolo: quello di amministratore delegato di un'azienda che ha subito un atto estorsivo e quello di presidente di Confindustria Sicilia - ha spiegato Vecchio - voglio innanzitutto esprimere la mia profonda gratitudine ai nostri collaboratori, che ogni giorno nei cantieri ci consentono di lavorare a schiena dritta, applicando con rigore i protocolli di legalità».

A novembre è arrivata la richiesta estorsiva e subito è scattata la denuncia ai carabinieri. Tutto comincia al cantiere di via Socrate, dove un primo contatto lascia intendere che qualcuno vuole “mettere le mani” sui lavori. Ma la pressione non si ferma lì: le minacce continuano a distanza, attraverso videochiamate partite da celle di Palermo e Agrigento. Nonostante fossero già detenuti per altri reati, due uomini riescono a procurarsi telefoni cellulari e a usarli per intimare il pagamento. «Se non pagate, il cantiere salta in aria», sarebbe stato l’avvertimento. A fare da tramite, un terzo indagato, mentre un minorenne viene incaricato di recapitare il messaggio estorsivo, quasi a sottolineare la rete di complicità che si muove attorno alla vicenda.

Oggi a Messina la società Cosedil ha depositato la richiesta di costituzione di parte civile. «Prima di aprire un cantiere ci rivolgiamo ai carabinieri per sapere come muoverci - spiega Vecchio - A Messina operiamo in tre diversi posti, a fondo Fucile, fondo Saccà e fondo Basile. Qui sono state demolite le baracche e sorgeranno abitazioni e spazi nuovi per chi attende una casa dignitosa. La richiesta è arrivata due settimane fa. In una fase in cui Messina sta affrontando trasformazioni storiche e investimenti importanti, non può essere la criminalità a dettare le regole. Le imprese sane, il sistema produttivo e le Istituzioni devono continuare a camminare insieme, senza timori sapendo di poter contare su uno Stato presente e su un Comune di Messina che sentiamo concretamente al nostro fianco».

Sulla vicenda è intervenuta la Fillea Cgil. «Il tentativo di estorsione ai danni della ditta Cosedil è una sporca e gravissima storia, che non può e non deve essere minimizzata - affermano Giovanni Pistorio e Mario Mancini, segretari generali, rispettivamente, di Fillea Cgil Sicilia e Fillea Cgil Messina - Ciò conferma che il sistema Siino, quello nato per gestire l’affidamento di molti appalti, servizi e forniture, sia ancora in piedi. Anzi, che goda ancora oggi di ottima salute o che, forse, sia ancora più pervasivo e radicato di prima. Le recenti indagini della magistratura messinese, che hanno brillantemente disarticolato il sistema di potere che aveva nelle mani la gestione degli appalti, confermano con chiarezza e senza ambiguità tale ipotesi. Quella che viene considerata una ditta proveniente da fuori e che quindi potrebbe sfuggire al coacervo soffocante degli interessi criminali messinesi, viene comunque piegata e assoggettata alle regole imposte dal sistema locale, che pretende di controllare l’economia e gli assetti sociali del territorio. E questi fatti lo dimostrano in modo inequivocabile. Siamo e saremo vicini ai vertici di Cosedil e ai suoi lavoratori - conclude il sindacato - Così come saremo concretamente e senza esitazioni al fianco di chi vorrà reagire con altrettanto coraggio e determinazione per liberare definitivamente il territorio dal cancro criminale che lo soffoca».