Il caso
Cento prof dell'Università di Catania contro la Bernini: «Proteggiamo i diritti degli studenti»
Una lettera, redatta dopo lo scambio con alcuni contestatori - «siete dei poveri comunisti», ha detto la ministra - sul palco di "Atreju" ha già raccolto molte adesioni, ed aumentano di ora in ora
«Siete sempre dei poveri comunisti». La frase, rivolta nei giorni scorsi a degli studenti che la contestavano dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini durante la manifestazione di Fratelli d’Italia “Atreju” a Roma, continua a suscitare polemiche e prese di posizione. Anche da sotto l’Etna: oltre 100 docenti dell’Università di Catania hanno sottoscritto una lettera rivolta proprio a Bernini nella quale si contesta la sua reazione.
«Da docenti dell’Università di Catania - si legge nel testo - desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per il modo in cui la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, si è rivolta ad un gruppo di studentesse e studenti contro la riforma di accesso alla facoltà di Medicina». Nel testo si argomenta che «L’Università è, per sua natura, uno spazio di confronto critico, di dissenso legittimo, di partecipazione democratica. Gli studenti che protestano, qualunque sia la posizione che si voglia assumere rispetto alle loro rivendicazioni, esercitano un diritto fondamentale: il diritto di far sentire la propria voce».
Primo promotore e firmatario dell’iniziativa è il professore associato del Dei (Dipartimento di Economia e Impresa) Livio Ferrante: «L’iniziativa è stata subito sottoscritta da tanti docenti in poche ore, e sono già arrivate richieste di sottoscrizione da parte anche di insegnanti delle scuole. Siamo tutti docenti quindi - specifica Ferrante - per sottolineare che il diritto il diritto degli studenti di far sentire la propria voce noi, come docenti, abbiamo il dovere di proteggerlo. Anche quando le forme o i contenuti della protesta possono risultare scomodi o difficili da accogliere». Tra i primi firmatari anche Maurizio Caserta (docente Dei e oggi consigliere comunale) e anche l’ex pro-rettore Antonio Pioletti.
La lettera prosegue così: «Denigrare la protesta, rispondendo dal palco e al microfono agli studenti preoccupati per il loro futuro con frasi come “questo dimostra tutta la vostra inutilità. Siete inutili!”, non si concilia con la nostra idea di Università. L’efficacia del processo di apprendimento universitario nasce dall’indispensabile compartecipazione di tutte le sue principali componenti: docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo. Quella rappresentata dalla ministra non è l’Università in cui ci riconosciamo e per cui spendiamo le nostre energie e i nostri sforzi al fine di accompagnare gli studenti in un percorso di crescita intellettuale, umana e civile».