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il caso

Vento, neve e buio: il complicato soccorso del giovane palermitano sull'Etna. «Sulla neve ghiacciata senza ramponi» - Il video

Insieme al fratello, si era avventurato in un'escursione sul versante Nord del vulcano. Ma si sono ritrovati nel pomeriggio impossibilitati a tornare a valle e vittime di una caduta

Salvo Catalano

31 Dicembre 2025, 11:43

soccorso alpino

Quando hanno chiamato i soccorsi da quota 2.350 metri era già sceso il buio. Per due giovani palermitani, 29 e 31 anni, l'escursione sul versante Nord dell'Etna, sopra il Rifugio Citelli, ha rischiato di trasformarsi in un brutto incubo. Spaesati, ma soprattutto molto spaventati per una prima caduta, privi dei ramponi necessari a camminare sul ghiaccio e con abbigliamento troppo leggero per resistere alle rigide temperature, i due sono stati salvati dall'intervento del soccorso alpino. In particolare uno dei fratelli è riuscito a raggiungere autonomamente il piazzale di rifugio Citelli intorno alle 19. L'altro, invece, vittima di una caduta su un canalone ghiacciato che gli ha causato diverse escoriazioni, ha atteso i soccorritori che lo hanno raggiunto poco dopo le 20. 

«Non è stato semplice - racconta Salvatore Cannavò, capo stazione del soccorso alpino e speleologico a Etna Nord - per il posto da raggiungere e per il vento che ha dato molto fastidio. Abbiamo sempre tenuto un contatto con il ragazzo, ma non sapevamo il suo livello di ipotermia. Siamo dunque partiti muniti di due barelle, una per la neve e l'altra per l'ultimo tratto della discesa. Ma fortunatamente lo abbiamo trovato in grado di camminare, aveva delle escoriazioni, i pantaloni strappati. Quindi lo abbiamo legato con una corda, gli abbiamo messo i ramponi ed è sceso sulle sue gambe». 

I due palermitani non si erano persi. Ma si sono ritrovati nel primo pomeriggio a quota 2.350 metri, in zona Rocca della Valle, con la neve ghiacciata e impossibilitati ad andare avanti, visto che non avevano ramponi, ma solo degli scarponcini di pelle, né l'abbigliamento tecnico adeguato a quelle altitudini in inverno. La caduta di uno dei due giovani su un lungo canalone li ha ulteriormente fatti cadere nel panico. Ma sono riusciti a trasmettere la posizione ai soccorritori. 

Sul posto sono intervenuti anche gli uomini del soccorso alpino della Guardia di finanza, i vigili del fuoco col nucleo speciale Saf e il 118. I due sono stati portati in ospedale per controlli. «Non si deve rimanere in montagna oltre il primo pomeriggio - sottolinea Alessandro Bella, delegato per la Sicilia orientale del soccorso alpino speleologico - si deve partire di mattina, dopo le 13-14 si deve rientrare. La neve può cambiare stato: di mattina può essere facile da calpestare, ma quando cala il sole si ghiaccia».

Altre raccomandazioni per chi intende affrontare escursioni sull'Etna: «Bisogna avere abbigliamento e attrezzature adatte, materiale termico e tecnico, i ramponi. Comunicare sempre a qualcuno il percorso che si intende seguire, avere la possibilità di mandare le coordinate, lasciare detto quando si pensa di rientrare, la pianificazione dell'escursione va fatta bene. Portarsi sempre una torcia, un power bank per caricare il telefono, l'acqua, il cibo. I due uomini soccorsi ieri, ad esempio, sono rimasti per ore senza bere e mangiare».

Negli ultimi giorni l'Etna ha ripreso una intensa attività dal cratere di Nord-Est, che però si concentra a quote elevate dove ci si può avventurare solo con una guida vulcanologica.