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il lutto

Morto Lorenzo Reina, l'artista pastore che costruì il Teatro Andromeda a S. Stefano di Quisquina

Scultore visionario e poetico aveva creato un'opera unica e magica che richiamava turisti da tutto il mondo. Aveva 65 anni

Ombretta Grasso

27 Dicembre 2025, 14:24

16:26

Morto Lorenzo Reina, l'artista pastore che costruì il Teatro Andromeda a S. Stefano di Quisquina

Un pastore diventato artista che ha coltivato e costruito tutta la vita un sogno. Lì dove da ragazzo portava le pescore a pascolare, Lorenzo Reina ha creato il Teatro Andromeda, un teatro di pietra a Santo Stefano di Quisquina, provincia di Agrigento, circondato da sculture che accolgono il visitatore in un percorso di arte e natura.  108 blocchi cubici di pietra disposti come le 108 stelle che compongono la costellazione di Andromeda. Lorenzo Reina, visionario scultore, poeta, innamorato della bellezza che in 30 anni aveva costruito questo luogo diventato sempre più famoso e frequentato da artisti e turusti da tutto il mondo, è stato trovato morto nel suo letto nella sua casa di campagna dal figlio Libero. Aveva 65 anni.

Nel 2018 era stato invitato alla Biennale biennale internazionale di architettura di Venezia. Il suo teatro è un unicum architettonico scelto tra i 60 progetti della mostra "Arcipelago Italia", curata da Mario Cucinella. "È la prima volta che un pastore espone alla biennale di architettura - aveva detto Reina in quell'occasione a "Repubblica"   - Direi proprio che ha vinto l'arte. Sette anni fa dissi di no a Vittorio Sgarbi che mi chiamò per partecipare alla biennale: ma le mie asine dovevano partorire e poi c'era il teatro da finire. Così ho rinunciato, ma il destino mi ha dato una seconda opportunità".

Un progetto che ha continuato a costruire, a far crescere, organizzando spettacoli nel teatro, manifestazioni per il solstizio d'estate e d'inverno, incontri d'arte. Migliaia e migliaia di turisti da tutto il mondo si sono arrampicati fino a contrada Rocca per affacciarsi dal teatro sul cuore della Sicilia, sui monti Sicani. Molti video, anche musicali, sono stati girati nel Teatro, a partire da Marco Mengoni nel 2019 che aveva deciso di portare il suo tour in "luoghi di bellezza" poco noti del nostro Paese. Un luogo unico e magico dove guardare il cielo, la natura, l'arte. Dove meditare, pensare, fare una sosta.

Reina, figlio di pastore, cresciuto facendo a sua volta il pastore, diventato adulto era diventato scultore, artista, scegliendo poi di tornare "nel suo luogo" e di unire le sue due anime in un'opera che era la sua vita. La sua morte improvvisa lascia un vuoto umano e culturale in tutta la comunità e nel mondo dell'arte.

«Una intelligenza vivida e fervida. Reina ha compreso, prima di molti altri, il valore del Paesaggio. E ha saputo unire la poesia con la terra. La sua terra, la Sicilia. Il suo lascito più importante non è il Teatro Andromeda, ma il messaggio che si porta dietro: il coraggio di osare. Addio vecchio amico».

Così Vittorio Sgarbi ricorda Reina. "Ci eravamo incontrati l'ultima volta nell'agosto del 2023, proprio tra le pietre del Teatro Andromeda, e mi aveva raccontato, con quell'entusiasmo coinvolgente che lo caratterizzava, nuovi progetti, nuove sfide, ricorda il critico".