Scandalo corruzione all'Ars, Salvini: «Ai magistrati di Palermo dico: fate in fretta, se qualcosa deve affiorare affiori presto»
«Lo dico da indagato e processato - afferma il vicepresidente del Consiglio - La cosa peggiore è non sapere»
«Non mi fate giudicare quello che non conosco sufficientemente. Non uso le inchieste per fare battaglia politica, a Milano come a Palermo. L’unica cosa che chiedo agli inquirenti è fate in fretta, se c'è qualcosa che deve affiorare che affiori velocemente perché la cosa peggiore, lo dico da indagato e processato per anni, è non sapere. Per me sono innocenti fino a prova contraria sia a Palermo e sia Milano».
Così il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti a margine dell'inaugurazione del ponte San Giuliano, sulla Agrigento-Caltanissetta, a proposito dell'inchiesta della procura di Palermo che coinvolge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, e l’assessora regionale al Turismo Elvira Amata, entrambi di Fratelli d’Italia, indagati per corruzione.
«Poi mi auguro che si rivelino tutti innocenti, perché io non sono uno di quelli che gode quando qualcuno finisce nei guai o in galera. Mi auguro che a Palermo e a Milano dimostrino la loro innocenza», aggiunge. Il riferimento al capoluogo lombardo riguarda l'inchiesta sull'urbanistica in città resa nota ieri, in cui è coinvolto anche il primo cittadino Beppe Sala con le accuse di «false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone» e concorso in «induzione indebita a dare o promettere utilità».
«Da milanese - afferma Salvini - dico che è impressionante quello che sta accadendo, 74 indagati compreso il sindaco, gli assessori. Non chiedo le dimissioni per l'inchiesta, perché io sono garantista. Ma sarebbe giusto restituire la parola ai cittadini e andare a votare. All’amministrazione di sinistra di Milano contesto l’immobilità, stanno ingessando la città».
Alle domande dei cronisti e delle croniste presenti, Salvini ha poi risposto anche a proposito delle infrastrutture siciliane. «L'autostrada Palermo-Catania-Messina non me la potete chiamare autostrada - aggiunge - Sono passati due anni e mezzo, penso che i siciliani stiano toccando con mano che stiamo facendo l’impossibile. Abbiamo altri due anni di mandato e conto in questi due anni di arrivare ancora più lontano». E ancora: «Il Ponte sullo Stretto costringerà tutti a essere più veloci. Perché l’autostrada del Sole l’hanno fatta in otto anni, e sono 700 km. Per fare questi 34 km di strada statale di Caltanissetta ce ne sono voluti 25».
Parlando di porti, Salvini decide di non anticipare il nome del successore del presidente dell'Autorità portuale di Palermo Pasqualino Monti: «La scelta all’Autorità portuale della Sicilia occidentale sarà fatta a breve, nel segno della competenza, come sto cercando di fare da Trieste a Gioia Tauro, a Genova, a Livorno e come abbiamo fatto a Messina e come faremo l’anno prossimo a Catania. Non dovete aspettare tanto».
Sulla siccità, invece: «Non si recuperano in pochi mesi decenni di distrazioni sul problema della siccità: 800 milioni di euro d’investimenti sono uno sforzo notevole. Quando sono arrivato al ministero ho trovato dighe ferme da 40 anni. Per i miracoli non sono ancora attrezzato. Però l’emergenza idrica in Sicilia è una mia priorità. Convocherò personalmente un’altra seduta della cabina di regia sulla emergenza prima della pausa estiva dei lavori del parlamento, quindi tra fine luglio e inizio agosto».