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La polemica

A due anni dall'annuncio, inattiva l'elisuperficie dell'ospedale Garibaldi. “Inaccettabile spreco di soldi pubblici"

Jose Marano, parlamentare regionale del Movimento Cinquestelle, rilancia il tema per l'ospedale catanese di Nesima con una interrogazione rivolta al presidente della Regione Schifani

Redazione Catania

05 Dicembre 2025, 11:47

11:48

A due anni dall'annuncio, inattiva l'elisuperficie dell'ospedale Garibaldi. “Inaccettabile spreco di soldi pubblici"

“Sono passati quasi due anni da quando l’Amministrazione comunale etnea annunciava che l’elisuperficie dell’Ospedale Garibaldi di Nesima a Catania sarebbe diventata operativa a breve. Dopo l’annuncio, caduto nel vuoto, ho verificato lo stato di fatto delle cose: l’Enac, a seguito di una mia richiesta di accesso agli atti, conferma che non risulta agli atti alcun documento relativo all’infrastruttura in questione. L’autorizzazione dell’Enac è indispensabile per il suo utilizzo e l’Ospedale di Nesima, che serve una parte popolosa della città e abbraccia parecchi paesi dell’hinterland catanese, merita la stessa attenzione degli altri ospedali cittadini che hanno già in funzione un’elisuperficie, come il Cannizzaro e il San Marco. Ho depositato un’interrogazione parlamentare urgente per capire come mai nessuna procedura autorizzativa è stata ancora avviata e per conoscere le tempistiche con le quali si intende metterla in funzione, così come era stato promesso”.

Lo dichiara Jose Marano, parlamentare regionale del Movimento Cinquestelle e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Assemblea regionale siciliana.

“Attraverso la mia interrogazione indirizzata al presidente della Regione e all’assessore alla Salute – aggiunge Marano – intendo portare all’attenzione del Governo regionale quella che considero una questione di importanza fondamentale per la nostra città e voglio capire perché l’infrastruttura, realizzata con soldi pubblici e necessaria per integrare i servizi di emergenza-urgenza dell’Azienda Ospedaliera e/o della Protezione Civile, non sia stata restituita alla città in tempi brevi”.