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Il retroscena

Assessori più “poveri” dei deputati supplenti: all’Ars il centrodestra lavora già al ritocchino

Chi sarà quel parlamentare regionale disposto a rinunciare mediamente a 2mila euro al mese per sé e ad altri 3.200 per pagare i propri collaboratori personali, pur di entrare in giunta?

Salvo Catalano

09 Dicembre 2025, 09:27

11:06

Assessori più “poveri” dei deputati supplenti: all’Ars il centrodestra lavora già al ritocchino

In Sicilia un deputato regionale guadagna più di un assessore. E questo, alla luce della nuova norma che renderà incompatibile sommare i due ruoli, per la politica siciliana rischia di diventare un problema. Chi sarà quel parlamentare dell'Ars disposto a rinunciare mediamente a 2mila euro al mese per sé e ad altri 3.200 per pagare i propri collaboratori personali, pur di entrare in giunta?

Ma la via di fuga c'è. Perché l'ultima parola nell'iter normativo spetta proprio all'Assemblea che dovrà decidere «lo status giuridico ed economico dell’assessore temporaneamente sospeso dalla carica di deputato dell’Ars». E il tema è già caldo tra i corridoi di Palazzo dei Normanni e le segreterie: l'obiettivo minimo è equiparare lo stipendio di assessore a quello di deputato. La strada, d'altronde, l'ha già indicata la Regione Lombardia, dove il consigliere supplente esiste da alcuni anni: lì un assessore arriva a guadagnare 2mila euro in più di un membro dell'assemblea. «Per le casse della Regione - ragiona un membro della maggioranza - sarà comunque più costoso mantenere 12 assessori esterni, a cui pagare interamente lo stipendio, anziché pagare l'indennità aggiuntiva al deputato che entra in giunta».

Un passo indietro: la nuova norma stabilisce che qualora un deputato regionale diventi assessore, lascerà il posto al primo dei non eletti nella lista dello stesso collegio. Se poi dovesse dimettersi dalla giunta o venire revocato, il supplente cesserà dalla sua funzione. Si tratta di una modifica a una legge di rango costituzionale, quindi deve avere un doppio via libera da Camera e Senato e poi essere recepita dall'Ars. La scorsa settimana da Palazzo Madama è arrivata la prima approvazione.

Torniamo ai numeri: in Sicilia la retribuzione di deputati e assessori è regolata dalla legge 1/2014. Un parlamentare regionale guadagna 11.100 euro al mese, che dopo gli ultimi adeguamenti Istat sono lievitati a 12mila. Di questi, 4.500 euro rappresentano la diaria e non sono tassati. Un budget extra pari a 3.200 euro è destinato al pagamento dei collaboratori personali. Oggi se un deputato viene chiamato a fare l'assessore, mantiene questo pacchetto e aggiunge un'indennità di funzione di 1.160 euro lordi. Per un totale di 13.160 euro esclusi i collaboratori. Un assessore che non è deputato, invece, riceve 11.100 euro lordi al mese onnicomprensivi, a cui aggiungere l'adeguamento Istat di 890 euro: si arriva a 12mila euro. Interamente tassati e senza budget per i collaboratori personali. Nella tasca dell'assessore semplice rimangono circa duemila euro in meno.

A rendere più conveniente aggrapparsi allo scranno di Sala d'Ercole ci sono anche le indennità di funzione, che in molti casi valgono quanto un intero stipendio di un operaio medio, di un infermiere o di un professore. Si va dai 145 euro del segretario di commissione ai 2.700 euro del presidente dell'Ars. In mezzo ci sono i vicepresidenti di commissione (+290 euro); i presidenti di commissione, quelli dei gruppi parlamentari e i deputati segretari (+1.160 euro); i deputati questori (+1.622 euro); e il vicepresidente dell'Ars (+1.800 euro). Mica poco considerando che nell'attuale assemblea composta da 70 deputati (a cui sottrarre il presidente Schifani e sei assessori-deputati), in 50 ricoprono una di queste funzioni.

Il centrosinistra ha attaccato la norma, definendola «un patto di potere - copyright del senatore del Pd, Antonio Nicita - una modifica non ragionata degli assetti che regolano i lavori dell’Ars, per risolvere un problema politico della maggioranza che governa la Sicilia». La maggioranza ha risposto rivendicando la bontà del provvedimento, già in vigore in altre Regioni italiane. Tra cui la Lombardia. Al Pirellone un consigliere regionale (al netto degli incarichi) porta a casa 10.545 euro, di cui 4.200 sono di diaria quindi non tassati. L'assessore replica lo stesso pacchetto e aggiunge un'indennità di funzione più ricca pari a 2.160 euro. Arrivando a 12.705 euro mensili. Rendere non tassabile una parte consistente di retribuzione e arricchire l'indennità di funzione: sarà questa la strada che seguirà l'Ars per convincere i deputati a diventare assessori?