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Boom della spesa farmaceutica, Faraoni replica al viceministro: «Nessuna critica a Roma, ma cambiate le norme»

Nei primi sei mesi del 2025 la Regione ha speso 10 milioni di euro in più per i farmaci, a causa di alcune novità introdotte dal governo nazionale

Salvo Catalano

11 Dicembre 2025, 13:03

13:04

schifani faraoni gemmato
«Nessuna contestazione e nessuna critica al governo nazionale, quindi, solo l’invito a valutare, nell’ambito della nuova legge di Stabilità nazionale, una revisione delle norme oggetto della comunicazione». L'assessora regionale alla Salute Daniela Faraoni risponde al viceministro Mauro Gemmato. Oggetto del botta e risposta è la spesa farmaceutica a carico della Regione, cresciuta in Sicilia di dieci milioni di euro nei primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A causa, è la denuncia che il governo di Renato Schifani ha messo per iscritto in una lettera inviata a Roma lo scorso ottobre, di alcune modifiche introdotte nella finanziaria nazionale del 2024. 
«Nel chiedere ai ministeri della Salute, dell’Economia e ad Aifa una revisione delle norme nazionali che stanno incidendo negativamente sulla spesa farmaceutica delle Regioni - dice Faraoni - abbiamo inteso operare, come abbiamo sempre fatto, nell’ottica della leale collaborazione tra Stato e Regione, che non è mai reciprocamente mancata nel corso di questa legislatura».

Di tutt'altro avviso il viceministro Gemmato che ieri ha usato parole dure: «La lettera della Regione Sicilia - ha detto a margine di un convegno a Milano - è difficilmente comprensibile per le inesattezze contenute. Aifa e ministero stanno mettendo a punto una obiezione puntuale. Mi dispiace perché ci sono strafalcioni, io sono disponibilissimo a parlarne ma l'interlocuzione tra istituzioni deve avvenire in punta di verità». Gemmato ha aggiunto che la lettera «sembra più un attacco politico che una annotazione tecnica».

«Le note che abbiamo trasmesso - replica oggi Faraoni -, prendono in considerazione analiticamente gli effetti di alcune norme introdotte sia nel 2023 sia nel 2024, ovvero un deciso incremento della spesa che le Regioni devono affrontare annualmente per l’acquisto di farmaci. È per questa ragione - conclude - che abbiamo appreso con rammarico delle dichiarazioni del viceministro nei confronti della nostra iniziativa, che si iscrive nell’ambito della sinergia che da sempre ha caratterizzato i rapporti tra governi nazionale e regionale, per il solo bene dei pazienti e del sistema sanitario».

Nei primi sei mesi del 2025 in Sicilia la spesa per farmaci antidiabetici è aumentata del 27 per cento: 3,9 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Eppure la quantità di confezioni vendute è cresciuta di appena il 3,5 per cento. A essere cambiata - per volontà del governo nazionale che ha introdotto le novità nella Finanziaria 2024 - è la modalità di approvvigionamento. E non solo per gli antidiabetici. La norma ha previsto che alcuni medicinali invece di essere acquistati dalle aziende sanitarie - che riescono a garantire prezzi più bassi, approvvigionandosi di grandi stock - e poi distribuiti alle farmacie, vengano comprati direttamente dai punti vendita. Il risultato è stato il lievitare dei costi. Ma a rimborsare sono sempre la Regioni.