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Manovra

Ars, notte tra riunioni nella torre e scontro sulle tabelle. Le misure approvate: sconti per chi torna in Sicilia, ristrutturazioni e Cefpas

Via libera agli articoli che riguardano il "ritorno dei cervelli", la street art e i contributi per le case: dopo le trattative, si ripartirà a mezzogiorno da ex Pip e foni ai Comuni

Salvo Catalano, Accursio Sabella

20 Dicembre 2025, 11:46

11:56

La lunga notte dell'Ars tra riunioni nella torre, maggioranze capovolte e scontro sulle tabelle

Precari degli enti locali, ex Pip, riserve dei Comuni, tabelle. Si riparte da qui, nella giornata che porterà all'approvazione della Finanziaria regionale. Mancano appena 9 articoli, dopo lo "scatto" notturno che ha portato vicini al traguardo. Vicini, ma non vicinissimi. Perché i nodi da sciogliere ci sono e le norme da approvare sono ancora "pesanti" sia da un punto di vista economico che politico.

Ma anche nella notte l'Assemblea ha dato il via libera a diversi articoli. A cominciare dalla norma, cara all'assessore regionale all'Economia, Alessandro Dagnino, che prevede il "richiamo" in Sicilia di chi vive all'estero: sconti sulle tasse per chi vorrà prendere casa e residenza nell'isola. Passa anche l'articolo con gli incentivi per le ristrutturazioni delle case in centro e per le giovani coppie, gli aumenti di "gettone" per i presidenti dei collegi scolastici, i 5 milioni per tenere in piedi l'Oasi di Troina, la norma per sostenere la street art e i murales (cara al Pd).

E ancora, ecco il via libera a un paio di norme targate Mpa, come quella sulle telecamere e gli interventi contro le discariche illegali nelle strade extraurbane e i contributi per le aree a rischio crisi ambientale come Milazzo. La Dc incassa la norma sulle borse di studio per l'area non medica, e arriva il via libera anche ai contributi per favorire gli interventi negli alloggi in cui vivono disabili gravi. Gradita a Cateno De Luca la norma che prevede il riutilizzo per finalità di riqualificazione degli avanzi dei parchi archeologici, mentre il Cefpas, l'ente di formazione medica, viene "salvato" con uno stanziamento di 6 milioni.

La lunga notte dell'Ars

«È successo di tutto». La lunga notte dell'Assemblea regionale siciliana, tra la pausa imposta alle 20 di ieri sera e le tre di stamattina, non è stata sufficiente per chiudere la Finanziaria. Si riprende oggi a mezzogiorno. Ma di cose politicamente rilevanti se ne sono registrate. A cominciare da quello che qualcuno nel centrodestra definisce «il capovolgimento della maggioranza». Con l'asse Pd, Movimento 5 stelle, Fratelli d'Italia e Mpa che ha dettato la linea. E riunioni infinite ed esclusive a Torre Pisana, ufficio del presidente dell'Assemblea Gaetano Galvagno.

Partiamo dalla fine: all'esito della trattativa il testo della manovra è stato asciugato, passando da 134 a 57 articoli. Ma non per questo il valore della finanziaria è diminuito. Anzi, nella notte sarebbe decisamente lievitato. Di articoli da approvare ne rimangono nove, ma il vero nodo sono le tabelle con i fondi destinati agli assessorati. «È lì che c'è la sostanza», sottolinea più di un deputato. Ed è lì, alle tre di notte, che i deputati si sono arenati.

Dalla mole di stanziamenti per i singoli assessorati e dai 77 articoli stralciati si disegna la mappa della «maggioranza capovolta». A uscirne «a pezzi» sono soprattutto Forza Italia e Noi Moderati. La Lega di Luca Sammartino, tagliata fuori, aveva però già incassato le norme a cui teneva di più (Forestali e precari Esa). Premiati Autonomisti e Fratelli d'Italia. L'asse con le opposizioni - a esclusione di Ismaele La Vardera - è andato avanti per tutto il giorno e per tutta la notte. Tanto che, al netto di un paio di articoli nel primo giorno di discussione, non è più stato chiesto il voto segreto per altre misure.

Dopo il primo stop alle 20, negli uffici di Torre Pisana sono andati in scena incontri e riunioni. Ad affiancare il presidente Galvagno i più assidui sono Nello Dipasquale, deputato questore del Pd, il capogruppo dem Michele Catanzaro, i due pentastellati Nuccio Di Paola, vicepresidente dell'aula, e il capogruppo Antonio De Luca, e l'autonomista Giuseppe Lombardo, presidente dei deputati questori, il presidente della commissione Bilancio Daidone. Insieme a loro l'assessore all'Economia Alessandro Dagnino, in alcuni frangenti visto «in grave difficoltà» e «abbandonato dal governatore Renato Schifani che, ottenute le misure a lui care, non si è più visto in aula», sottolineano dal centrodestra.

Quando la seduta riprende, intorno all'1.20, si procede con estrema rapidità all'approvazione di alcune decine di articoli. Poi, alle 2.30, il nuovo stop. E la lunghissima trattativa sulle tabelle. Su cui non si riesce a trovare la quadra. Galvagno richiama i deputati dopo le tre ed è costretto ad arrendersi. la seduta è rinviata. Poi invia un messaggio ai capigruppo per provare a serrare le fila e discolparsi da quanto successo in aula. Tra poche ore è previsto l'ultimo round. E si ripartirà da lì: precari, Ex Pip, comuni e tabelle.