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Corruzione, Galvagno affronta l'Ars: «Sono prudente, l'indagine non è ancora chiusa»

Il presidente dell'Ars, che ha comunicato le non dimissioni, ha fatto anticipare di un'ora la seduta prevista nel pomeriggio

Redazione La Sicilia

01 Luglio 2025, 22:23

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Pomeriggio difficile oggi per il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno che, dopo il coinvolgimento nell’indagine della Procura di Palermo che gli ha notificato un avviso di garanzia per corruzione e peculato, ha deciso di rompere il ghiaccio e di parlare. Lo ha fatto chiedendo di anticipare di un'ora la seduta d'aula all'Ars, proprio per riferire ai colleghi del Parlamento siciliano della vicenda che lo riguarda con la pesante accusa di aver dirottato fondi regionali verso due imprenditori, che poi avrebbero offerto al presidente dell’Ars «alcune utilità», sotto forma di incarichi assegnati a suoi collaboratori.

I passi avanti e quelli indietro

«C'è chi mi chiede di fare un passo indietro e chi di fare due passi in avanti. Se domani decidessi di dare seguito alla richiesta di dimissioni finirei per affermare un principio discutibile: quello che un messaggio attraverso canali digitali possa avere più peso della nostra Costituzione. Stiamo parlando di una indagine che non è ancora conclusa e che dovrà passare da uno o più gradi di giudizio. Sono molto prudente», ha affermato Galvagno.

«Non mi sono mai trovato in una situazione del genere e devo molto misurare qualsiasi genere di intervento - ha aggiunto -. Rispetto alle dimissioni della mia portavoce (Sabrina De Capitani, anche lei indagata per corruzione, ndr) le auguro di poter dimostrare di avere agito nei confini della legalità. Ho massimo rispetto degli uffici giudiziari che stanno proseguendo nella loro attività d’indagine».

Il ringraziamento a Schifani

«In maniera molto sentita - ha detto Galvagno - voglio ringraziare oggi tutti i deputati che hanno partecipato a questa seduta, anche per il riconoscimento a questa presidenza della disponibilità ad affrontare l’argomento. Grazie anche al presidente della Regione, per me la sua presenza è certamente significativa. L’emozione che ho dentro di me è forte ma mi deve tenere a bada da qualsiasi affermazione io volessi esternare. L’Ars deve andare avanti».

Dopo essere intervenuto all’inizio della seduta parlamentare dicendo di non poter entrare nel merito dell’indagine della Procura di Palermo, Galvagno, che ha incontrato anche la stampa, ha lasciato la poltrona di presidente e si è accomodato negli scranni parlamentari per seguire gli interventi dei capigruppo di maggioranza e opposizione e del presidente e vice presidente dell’Antimafia. A presiedere la seduta convocata per dibattere sull'indagine in corso che oltre a Galvagno vede indagata per corruzione anche l'assessore regionale al Turismo Elvira Amata, anche di FdI come Galvagno, è stato il vice presidente vicario Nuccio Di Paola del M5s.