La vertenza
Nuova gestione Oda Catania, raggiunta "quota 95%": anche Fiadel firma l'accordo con Sisifo
Arrivate le ultime sottoscrizioni dei lavoratori per poter procedere all'affitto del ramo sanitario. L'avv. Sanfilippo: «Nuova governance aperta al dialogo e al confronto»
Raggiunta quota 95%, ovvero quella necessaria per poter procedere anche con la voltura delle convenzioni con Asp. Il risultato si attendeva in giornata, ma la conferma è già arrivata: l’ultima aliquota dei lavoratori della Fondazione Opera diocesana di assistenza (Oda), in gran parte aderenti al sindacato Fiadel e comunque tutti rappresentati dall’avvocato Francesco Sanfilippo e dall’avvocato Giovanni Lotà, ha sottoscritto l’accordo con la società subentrante, la S.O. Servizi Sanitari Integrati Srl partecipata dal consorzio Sisifo e costituita nelle scorse settimane ad hoc per poter gestire il ramo sanitario di Oda. La mancata sottoscrizione di questi ultimi lavoratori avrebbe comportato il mancato raggiungimento della quota di adesioni stabilita invalidando, di fatto, quanto già sottoscritto a partire da lunedì 29 dicembre dalla grande maggioranza dei circa 300 lavoratori totali. Al momento le firme mancanti sarebbero meno di dieci sul totale.
La governance della società subentrante - col legale rappresentante della nuova società, Salvo Calì, e il presidente di Sisifo Rosario Alescio - dopo una lunga riunione, ha garantito la piena ripresa dei servizi in convenzione, ad oggi sospesi o ridotti nella migliore delle ipotesi. E i lavoratori hanno quindi deciso per la firma dell'accordo, di fatto una manleva per la S.O. Servizi Sanitari Integrati Srl da qualunque responsabilità in merito al pregresso. I circa 300 lavoratori Oda, con la fine di dicembre, sono infatti in attesa di 10 mensilità più la tredicesima: 11 stipendi che non dovranno essere pagati dalla nuova società, come si legge nei documenti firmati dai lavoratori.
«Abbiamo trovato una governance aperta al dialogo e al confronto, in totale antitesi rispetto alla governance della Fondazione Oda», dichiara l’avv. Sanfilippo, che è anche presidente del Dipartimento disabilità e politiche sociali del movimento politico ControCorrente. Attualmente i lavoratori risultano ancora formalmente dipendenti della Fondazione Oda «ma, se tutto procederà come concordato, già dalla prima decade di febbraio riceveranno il primo stipendio per le prestazioni effettuate nel mese di gennaio», specifica ancora il legale.
Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro con la governance della società subentrante. Sanfilippo sottolinea che servirà «per proseguire un confronto costruttivo, finora del tutto assente con la Fondazione Oda. Ora è il tempo delle responsabilità: le istituzioni competenti vigilino affinché agli impegni assunti seguano fatti concreti, perché il diritto al lavoro e la continuità dei servizi per le persone più fragili non possono più essere oggetto di rinvii o ambiguità», conclude Sanfilippo.
Resta quindi ora da attuare la voltura da parte di Asp Catania delle convenzioni in atto con Oda - dal valore di circa 16,5 milioni di euro annui - per la gestione sanitaria di circa 1.500 utenti, in buona parte disabili gravissimi. Un passaggio che, adesso, appare solo una formalità da espletare in tempi brevissimi.

