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Volley

«Quella stagione perfetta», l’irripetibile scudetto dell’Alidea di 45 anni fa nelle pagine di Tiziana Pizzo

In passerella le campionesse d’Italia di quell’impresa “made in Catania” tra sorrisi, commozione e ricordi

Giovanni Finocchiaro

09 Dicembre 2025, 22:32

22:37

Tiziana Pizzo

Tiziana Pizzo, autrice del volume celebrativo sullo scudetto dell'Alidea 1980 (Foto Pagano)

Il mondo in una sala. Ampia, gremita fino all’inverosimile. Catania con l’Alidea portò al Sud il primo scudetto femminile di volley. E 45 anni dopo il libro di Tiziana Pizzo, “Quella stagione perfetta”, è diventato lo scrigno finalmente aperto per chi ha vissuto gli anni pionieristici e vuole ricordare e per chi non c’era e ha voglia di conoscere un momento di storia dello sport italiano.

Per una decina d’anni Tiziana e Donatella, figlie della Professoressa (basta chiamarla così anche adesso: la Professoressa Lyliana, prima donna a vincere un tricolore da allenatrice) hanno cercato di organizzare un evento e alla fine questa partita l’hanno vinta: il Covid, la scomparsa della prof. e altri impedimenti hanno soltanto rinviato un momento che ha scandito la vita di generazioni.

S’è pianto. Anche tanto. E senza vergogna, senza nascondersi. Specie quando l’attore Filippo Brazzaventre ha letto il passo della gara che ha assegnato all’Alidea il titolo. S’è riso. E anche tanto, perché l’attore Gino Astorina ha condotto la serata con leggerezza coinvolgendo per un paio d’ore una platea di ex pallavolisti. Come citarli tutti?

E ci siamo spellati le mani quando le protagoniste di quell’impresa sono salite sul palco: tutte belle, tutte atletiche. Tutte fiere di quello che hanno dato allo sport: Pennisi, Billotta, Privitera, Rannisi, Bellini, Ferlito, Borzì, Carchiolo, il vice presidente Francesco Strano, il dirigente statuario in tutti i sensi Orazio Risina più chi ha rappresentato Paolo Reale (vice allenatore che era all’estero ma ha spedito un filmato di saluto), Pippo Suriano (presidente) e l’unica straniera, Julia Bendeova.

La prefazione è stata scritta da Jacopo Volpi, firma storica della Rai, testimone della storia di uno sport che adesso va in copertina per titoli mondiali colorati di azzurro e spettacoli mediatici riproposti con mezzi tecnologici all’avanguardia. E Volpi ha ricordato episodi di vita sportiva catanese perché al palasport di piazza Spedini cadevano tutti (anche in campo maschile: in platea annuivano Greco, Castagna, Badalato, i Ninfa e un arbitro di gran classe come Mario Cardillo tanto per citarne alcuni).

Durante la serata, aperta con le immagini dell’ultima gara commentata da un giovanissimo Piero Dupplicato, sono arrivati pure i saluti video di Paolo Pizzo, due volte campione mondiale di scherma, argento a squadre alle Olimpiadi di Rio e sei volte campione italiano. Paolo è nipote di Donatella e Tiziana («se ho vinto lo devo anche a chi mi ha trasmesso il Dna dello sportivo» ha detto tra l’altro) e di Andrea Lucchetta.

Catania Rossazzurra, tramite il presidente Enzo Ingrassia, ha premiato le campionesse d’Italia, il giornalista Maurizio Nicita - altra firma storica del volley italiano - ha ricordato come la professoressa Pizzo è stata la prima donna a vincere a Catania ed è entrata giustamente nella “Hall of Fame”.

Tra il pubblico alcuni dei ragazzi della Paoletti campioni nel 1978, la Puntese di Sandro Carta (tornato a Catania appositamente) e la formazione femminile rappresentata anche da Brunella Sernagiotto. C’erano anche le giocatrici di Bowling e Torre Tabita che hanno contribuito a creare il ciclo dell’Alidea. Fiere e citate perché idealmente in quel gruppo la firma del successo l’hanno apposta pure loro.

Con le ragazze vincenti (andate a rivedere il film di Penny Marshall con Tom Hanks, Madonna e Geena Davis: due candidature ai Golden Globe) ancora sul palco, il finale è stato altrettanto emozionante. Prima la proiezione di un filmato che Tiziana Pizzo ha scelto per riassumere l’essenza del volley dagli albori ai titoli assoluti vinti dalle nazionali italiane. Poi la frase che fa presagire che, no, la storia della pallavolo femminile a Catania non s’è chiusa ieri sera con la presentazione del suo volume. «Mi sa tanto che dovrò scriverne un altro». La storia continuerà. E giù applausi a scena aperta.