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Giubileo: la porta, il simbolo del passaggio dal peccato alla grazia

Giubileo: Porta, simbolo passaggio da peccato a grazia

Di Redazione |

ROMA – Un gesto simbolico che per i cristiani vuol dire passare dal peccato alla grazia: questo rappresenta la Porta Santa. Aperta in Vaticano da Papa Francesco, da domani in poi sarà aperta in tutte le diocesi del mondo. «Attraversare la Porta Santa – spiega il Vicariato nella sua guida al Giubileo della Misericordia – vuole esprimere il desiderio di lasciarsi abbracciare dalla misericordia di Dio e diventare, a nostra volta, più misericordiosi verso i fratelli». E insieme al simbolo della porta c’è quello del pellegrinaggio, immagine e segno del cammino dell’esistenza terrena. Ed è infatti solo dopo un pellegrinaggio, breve o lungo, che si varca la porta. Ma la Porta Santa è soprattutto, spiega ancora la guida della diocesi di Roma, «segno simbolico di Cristo, porta delle pecore e della Chiesa, porta di salvezza». E infatti, secondo quanto si può leggere nel Vangelo di Giovanni, Gesù stesso si definisce “porta”. «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo» (Gv 10,9).   I testi evangelici sono pieni di “porte”: c’è la porta stretta che conduce alla vita e quella larga che va verso la perdizione, c’è la porta che viene chiusa per le vergini stolte e senza olio nelle lampade, c’è la porta chiusa alla quale bussa l’amico importuno. Il termine greco usato nel Vangelo di Giovanni, “thyras”, indica la porta intesa come ‘passaggiò ma anche come ‘occasione favorevolè per cambiare. Quella che Papa Francesco ha voluto dare a tutti con il Giubileo della Misericordia.

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