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«Ho comprato il loculo e papà non è stato sepolto»

Di Vincenzo Pane |

La burocrazia e le beffe del destino finiscono spesso per danneggiare chi è già nei guai. Capita infatti che qualcuno compri i loculi per i genitori e, pur essendo proprietario o quasi, non può usarli. È successo a un nisseno che nei giorni scorsi ha perso il padre per una brutta malattia; lo scorso febbraio la famiglia aveva avviato le pratiche di acquisto dei loculi al cimitero “Angeli” – tramite la società di mutuo soccorso “Regina margherita” – per i genitori.

Ma il regolamento comunale prevede che il loculo non possa essere utilizzato prima di un anno dall’acquisto e quindi, risultando la data del 10 febbraio 2017 il posto al cimitero non può essere disponibile prima del febbraio 2018. Poi arriva l’imprevisto: muore il padre del nisseno e, stando a quanto previsto dal regolamento, quella persona non può essere seppellita nel loculo.

Dopo il funerale la salma del nisseno recentemente deceduto è stata “parcheggiata” nel deposito del cimitero, insieme ad altre. I figli hanno subito cercato una soluzione e nessuna di quelle prospettate può certo definirsi allettante. Il Comune ha infatti messo a sorteggio una cinquantina di posti, assegnandone dieci a ogni società di mutuo soccorso, per tamponare l’urgenza. Ma, naturalmente, c’è chi non gradisce la destinazione per la bara, perché magari potrebbe capitare una posizione troppo alta da terra e quindi difficile da raggiungere per persone anziane o con difficoltà di movimento che vogliono posare un fiore sulla tomba.

Ed è quello che ci ha raccontato la persona rimasta coinvolta nell’inghippo, anzi negli inghippi, che si è lasciata andare a un comprensibile sfogo, affermando: «Capisco che c’è un regolamento che prevede determinate cose, ma se quel posto io l’ho acquistato, pagandolo 2mila euro, possibile che non si possa fare un provvedimento, una pratica, per garantirmi quello che di fatto è mio. Tra l’altro, parlando con i responsabili comunali, mi è stato detto che per il posto che mi verrà assegnato a sorteggio dovrò comunque pagare e, a febbraio dell’anno prossimo, quando si sbloccherà il loculo che avevo acquistato, dovrò pagare 400 euro per spostare la salma di mio padre e di fatto perderò la cifra da sborsare per il loculo “sorteggiato”. Ma è mai possibile una cosa del genere?».

Non è finita qui, perché al nisseno è stata anche suggerita un’altra soluzione, stando al suo racconto: «Per risparmiare – ha detto l’uomo – mi è stato consigliato di rivolgermi a qualche parente che ha una cappella di famiglia. Ma anche in questo caso dovrei pagare circa 600 euro e mi è stata pure chiesta la marca da bollo da 17 euro. Ma perché devo pagare se un parente mi concede il favore di utilizzare una cappella di famiglia?».

Da tempo il cimitero “Angeli” è anche al centro dell’inchiesta giudiziaria “Perla nera”, dopo il sequestro di alcuni loculi e l presunte responsabilità di alcuni dirigenti comunali che avrebbero garantito il monopolio alle società di mutuo soccorso per la realizzazione dei loculi, senza che l’ente abbia provveduto a costruire quello pubblici. L’indagine, in cui sono coinvolte 21 persone, si è chiusa recentemente e ora si attende che venga fissata l’udienza preliminare.

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