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L'esercitazione

“Dynamic Manta”: al largo delle coste siciliane la Nato a caccia di sottomarini

Il quotidiano La Sicilia ha trascorso una giornata a bordo del pattugliatore italiano Francesco Morosini che ha coordinato le attività di ricerca della minaccia subacquea

Di Francesca Aglieri Rinella |

Ex undis signum victoriae: dalle onde presagio di vittoria. È la scritta che campeggia sulla prua della nave Francesco Morosini P-431, il secondo dei sette pattugliatori polivalenti d’altura delle unità navali della Marina Militare che fino all’8 marzo è impiegata nell’esercitazione Dynamic Manta. Pianificata dal Comando Marittimo della Nato e condotta dall’Alleanza Atlantica serve a migliorare le capacità aeronavali alleate di contrasto di unità di superficie e sottomarine ostili.

Il pattugliatore Morosini

La nave (con un equipaggio di 120 uomini e 30 donne) è concepita per svolgere sia compiti di carattere prettamente militare – come il pattugliamento, il trasporto logistico e il combattimento – sia in attività di protezione civile grazie alle predisposizioni di bordo.

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Le simulazioni

Il nostro quotidiano a bordo della nave ha partecipato a quattro simulazioni previste nell’ambito dell’esercitazione Dynamic Manta che si svolge al largo delle coste della Sicilia e che coinvolge varie unità navali di superficie, sottomarini, aerei ed elicotteri. La prima ha riguardato un sottomarino italiano in un’attività di emersione d’emergenza; la seconda e la terza, il soccorso di una persona con elicottero da un sottomarino turco e spagnolo e l’ultima, la ricerca di un sottomarino greco, tramite il lancio di bombe sonore da un aereo da pattugliamento marittimo tedesco. «L’Italia gioca due ruoli fondamentali – sottolinea l’ammiraglio Alberto Tarabotto – il primo è quello di essere nazione ospitante, nella splendida regione della Sicilia con Fontanarossa e la stazione elicotteri e Augusta con una delle tre principali basi della marina. Ma allo stesso tempo, l’Italia è parte attiva con la presenza delle unità che partecipano all’esercitazione. Per questa edizione della Dynamic Manta abbiamo, infatti, tre unità di superficie impegnate, due sottomarini e quattro elicotteri. È soltanto parte del nostro impegno che quotidianamente svolgiamo a favore sia a favore dell’alleanza atlantica sia a livello nazionale nel Mediterraneo allargato».

Unità navali e elicotteri

Durante l’esercitazione, i sottomarini partecipanti si alternano di volta in volta nel ruolo di cacciatore e di bersaglio operando, appunto, in stretta collaborazione con gli assetti aerei e di superficie. L’obiettivo è migliorare l’interoperabilità e la competenza nelle tecniche di guerra antisommergibile ed anti superficie delle Marine ed Aeronautiche che fanno parte della Nato. Un addestramento complesso per poter affrontare situazioni di guerra reali. Per l’edizione 2024 di Dynamic Manta sono sette i sottomarini impiegati provenienti da Stati Uniti, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Turchia. A cui si aggiunge l’impiego di aerei da pattugliamento marittimo Mpa/Asw di Canada (CP-140), Stati Uniti (P-8A), Germania (P-3C), Grecia (P-3B), Regno Unito (P-8A) e Turchia (P-72 Meltem-3). La Marina Militare italiana, padrona di casa, partecipa all’esercitazione Nato con la fregata “Carlo Margottini”, il cacciatorpediniere “Luigi Durand de la Penne”, il pattugliatore polivalente d’altura “Francesco Morosini”, una coppia di sottomarini ed un paio di elicotteri. «Siamo presenti con un ruolo significativo nell’ambito della Dynamic Manta – spiega il contro ammiraglio Pasquale Esposito, al comando dello standing Nato Maritano Gruppo 2, il dispositivo aeronavale nel Mediterraneo – un’esercitazione che consente di verificare le tattiche e le procedure e di affinare le competenze e le capacità per contrastare la minaccia in un ambiente subacqueo, rappresentata dai sottomarini. L’esercitazione ci consente di addestrare gli assetti di superficie, aerei e dei sottomarini alleati per esercitare in maniera efficace un’azione sinergica di contrasto alle minacce subacquee».In ambito Nato a coordinare per gli Stati Uniti mezzi e uomini è stato Thomas Wall, comandante delle forze subacquee Us Navy, mentre il tenente di vascello Marco De Corso ha coordinato le relazioni con la stampa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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