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Morì dopo ustioni da barbecue, udienza per tre imputati

Uno dei tre aveva usato della benzina per accendere il fuoco: la vittima lo aveva soccorso

Di Redazione |

Tre persone sono imputate per la morte del 31enne sancataldese Alessandro Tomasella, deceduto dopo essersi ustionato con il barbecue durante una cena in campagna. Si tratta del medico rianimatore Michele Minissale, 60 anni, dell’infermiere Salvatore Caizza, 53 anni, e del cognato di Tomasella, Rosario Matraxia, 34 anni (difesi rispettivamente dagli avvocati Massimiliano Bellini, Dario Frazzitta e Giuseppe Dacquì).

L’udienza preliminare è stata fissata per il 15 aprile alle 9, al palazzo di giustizia di Catania. La morte di Tomasella risale al primo novembre 2022 quando il 31enne si trovava in contrada Vassallaggi, a San Cataldo (Caltanissetta), insieme a Matraxia e altre persone per un barbecue. Secondo la ricostruzione della Procura, Matraxia, imputato per omicidio colposo, aveva usato la benzina come accelerante per accendere il barbecue ma ci fu un ritorno di fiamma che lo investì senza cagionargli ferite gravi. Ma a quel punto Tomasella lo avrebbe soccorso e, nel raccogliere la bottiglia si era versato addosso la benzina e le fiamme gli causarono ustioni di terzo grado sul 30 per cento del corpo. Accusa di omicidio colposo in concorso anche per i due sanitari che trasferirono Tomasella dall’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta al centro grandi ustionati del Cannizzaro di Catania su un’ambulanza del 118. Secondo la procura durante il percorso per raggiungere l’ospedale etneo non avrebbero monitorato con il saturimetro e l’elettrocardiogramma le condizioni del paziente che morì poi per arresto cardiaco a seguito di shock ipovolemico. I familiari di Tomasella sono assistiti dagli avvocati Vincenzo Ricotta, Mario Luciano Brancato e Gianluca Amico.

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