Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Nell'Agrigentino

Rogo, nell’ospedale di Ribera un nucleo speciale dei pompieri: soltanto colpa di una sigaretta?

Il Niat cercherà di fare ulteriore chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte di un paziente, lo stesso che, accendendo la sigaretta, avrebbe fatto esplodere il macchinario per l'ossigenoterapia

Di Redazione |

E’ giunto da Palermo all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, il Niat, nucleo investigativo speciale dei vigili del fuoco che effettuerà verifiche e accertamenti tecnici per chiarire definitivamente, le modalità con le quali ieri sera, è scoppiato l’incendio che ha ucciso il 53enne romeno Brustureanu Costica e reso inagibile un’ala della struttura sanitaria.

I vigili del fuoco di Sciacca e Agrigento, durante i sopralluoghi effettuati, hanno accertato che non c’è stata alcuna esplosione di bombola di ossigeno, perché era canalizzato al muro. Ad esplodere è stato il macchinario per l’ossigenoterapia lasciato in funzione nel momento in cui, nella stanza di degenza, il 53enne si sarebbe acceso la sigaretta. Il terzo piano dello stabile, dove c’è il reparto di Medicina, è stato posto sotto sequestro preventivo. Lo ha disposto il sostituto procuratore di turno di Sciacca che è rimasto fino a notte inoltrata sul posto. Il magistrato, assieme ai carabinieri, hanno sentito il medico, due infermieri e l’operatore socio-sanitario che erano in servizio, nel momento in cui è scoppiato l’inferno. Un passaggio investigativo routinario che serve per ricostruire i fatti. Nelle prossime ore, l’Asp di Agrigento dovrà prendere contezza dei danni effettivi e quantificare quanti soldi saranno necessari per ripristinare l’ala dell’ospedale.

«La tragedia avvenuta all’interno dell’ospedale «Fratelli Parlapiano» di Ribera è gravissima. Un evento che pone l’accento sulla sicurezza all’interno dei nosocomi italiani». Lo afferma Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UgL Salute.«Un’intera ala del nosocomio agrigentino è stata dichiarata inagibile e le conseguenze avrebbero potuto essere ancor più gravi. Dopo il drammatico rogo nell’ospedale di Tivoli era stata approvata una risoluzione unitaria, in commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro del Senato, che ha impegnato il Governo alla messa a norma del patrimonio sanitario pubblico con particolare attenzione allo stato degli immobili. Troppe strutture ospedaliere non rispondono a criteri di messa in sicurezza per incendi o eventi sismici», prosegue.«Bisogna accelerare le verifiche sull’intero territorio nazionale per l’ammodernamento e la messa in regola dell’edilizia sanitaria così da assicurare la massima sicurezza per operatori sanitari, pazienti e chiunque frequenti gli ospedali», sottolinea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati