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Arianna Mortelliti: «Vi racconto mio nonno, Andrea Camilleri»

Di Redazione |

Palermo – Il suo cognome non riporta subito a quello del grande maestro, perchè Arianna, una bella trentenne romana di professione biologa, si chiama Mortelliti. Eppure è stata molto legata al grande Andrea Camilleri: un legame tra nonno e nipote (è la figlia di una delle figlie dello scrittore empedoclino scomparso la scorsa estate) che si è molto intensificato soprattutto nella parte finale della vita del papà letterario de “Il Commissario Montalbano”. Per la stesura di “Autodifesa di Caino” (primo libro postumo dello scrittore), Camilleri aveva chiesto aiuto proprio ad Arianna e lei per stare accanto al nonno, parzialmente impedito dalla cecità, aveva messo da parte i suoi impegni.

“Sono stata i suoi occhi. E’ stato bello e stimolante”, ha raccontato la giovane a Palermo, tra gli ospiti di PhotoAnsa 2019 (la raccolta fotografica annuale dell’Ansa che nel 2019 ha riservato spazio anche ad Andrea Camilleri). Arianna Mortelliti ha ricordato la figura del nonno come esempio di fermezza: «Ricoverato in ospedale per la rottura del femore, decantava passi dell’Autodifesa di Caino». Arianna tornerà in Sicilia, a Porto Empedocle, come ha fatto quasi ogni anno per conoscere meglio la Terra che ha dato i natali alla sua famiglia e al suo grande nonno, divenuto ormai uno dei simboli belli di quest’Isola. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA