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Giorgia Meloni a Catania: «Se non fosse stato per noi, coalizione non sarebbe stata unita»

La leader di FdI sul palco dell'anfiteatro delle Ciminiere insieme al candidato alla presidenza della Regione Siciliana Renato Schifani e al presidente dimissionario Nello Musumeci, candidato al Senato

Di Redazione |

La leader di FdI alle Ciminiere di Catania ha incontrato elettori e simpatizzanti ad una manifestazione organizzata nell'ambito della campagna elettorale che in Sicilia la vede, come Centrodestra, al fianco del candidato alla Presidenza della Regione Renato Schifani, anche'egli presente in viale Africa.

«La Sicilia negli ultimi anni è prima in tanti posti: stazione appaltanti, posti creati in terapie intensive, attenzione categorie produttive, turismo. Quindi dobbiamo dire grazie a Nello Musumeci e siamo grati che abbia accettato l’offerta di candidarsi al Senato. Grazie anche a Renato Schifani che tiene coalizione compatta. E grazie a FdI perché se non fosse stato per noi questa coalizione non avrebbe corso unita, perché per noi la cosa più importante è battere la sinistra», ha detto la Meloni nel corso del suo intervento.

«Io sono per le utenze di cittadinanza, non per il reddito. Perché cittadini non possono restare senza energia a casa. Chiamiamo tutti a raccolta e mettiamo a confronto tutte le nostre idee. Domani sono pronta ad andare in Parlamento per discutere del taglio del costo delle bollette. Lo Stato può tagliare le imposte sulle bollette per esempio», ha quindi aggiunto. «La Sinistra è nervosa perché a voi hanno detto in questi anni che aveva un’egemonia culturale, ma non era vero: ha un’egemonia di potere. Hanno paura di perdere quel sistema di potere e se lo perdono hanno un problema. Un sacco di gente che non valeva niente è finita, perché chi aveva un ruolo di responsabilità solo perché aveva la tessera del Pd, deve andare a casa. Per fare posto a chi sa lavorare e non ha la tessera del Pd. Per questo si contorcono e hanno la stampa che si deve inventare le fregnacce dalla mattina alla sera». 

«La sinistra ha paura di uno Stato in cui ti misuri indipendentemente dalle tessere che hai, sei hai quella del Pd o sei amico, o sei un lecchino, ma perché sei bravo. Io sogno una Nazione nella quale tu per essere un buon docente non devi avere la tessera della Cgil, per fare bene il magistrato non devi essere per forza iscritto all’Anm. Sogno una nazione in cui le persone che hanno dovuto abbassare la testa per tanti anni facendo finta che la pensavano in maniera diversa se no sarebbero stati tutti cacciati, possano dire come la pensano e non perdere il posto di lavoro. Io voglio un’Italia normale». 

«Oggi il mood degli artisti è "mi alzo e insulto Giorgia Meloni". Secondo voi, è possibile che non ne esista uno che la pensi in maniera diversa? Secondo me no, è invece possibile che quelli che la pensano in maniera diversa non hanno il coraggio di dirlo. Non è che lo fanno perché pensano che questa sinistra democratica poi non li fa più lavorare?». 

«L'Italia è nelle condizioni in cui si trova per colpa degli ultimi 10 anni di governo. Letta scrive "viva le devianza", un’affermazione un poco "tafazziana". Li vedo molto in difficoltà, parlano di noi invece dei programmi. Ma noi non accettiamo provocazioni, perché la violenza serve solo a mistificare. Se sei sicuro spieghi che puoi fare meglio, non dire che gli altri sono impresentabili». «Al Paese – ha aggiunto – serve una strategia industriale. Non abbiamo investito nell’economia "blu" perché non abbiamo investito sul mare e sulle sue infrastrutture. Il marchio Italia è il terzo marchio per riconoscibilità al mondo: nel mercato globale vinci con la qualità non con la quantità».

«Quella del blocco navale è l’unica proposta seria che si possa fare: una missione europea in accordo con le autorità libiche, quindi non un atto di guerra, per aprire in Africa gli hotspot, valutare solo chi ha diritto a essere rifugiato, distribuire solo i rifugiati e mandare indietro gli altri. Tutto il resto rischia di funzionare di meno». 

 "Oggi c'è un sondaggio che ci dà al 25% e per questo devo ringraziare tutti, perché partendo dall’1% non l'ho fatto io, ma grazie alla nostra classe dirigente e quegli italiani che ascoltano quello che diciamo…".

Alla convention elettorale ha preso parte anche Nello Musumeci: «Consegniamo una "signora" Regione e, come avrebbe detto Piersanti Mattarella, "con le carte in regola". Abbiamo trovato una montagna di macerie morali e materiali. La sinistra, se avesse un minimo di pudore, dovrebbe andare all’estero e non farsi vedere in campagna elettore per come ha massacrato questa terra» . COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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