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Il deputato agrigentino di “Prima l’Italia”, Pullara ribadisce il no al Musumeci bis e invita la Meloni

"Il leader nazionale di Fratelli d'Italia venga in incognito nell'Isola e domani chi è soddisfatto dell'operato del Presidente e del suo governo"

Di Gaetano Ravanà |

"Porto e portiamo rispetto al segretario di FdI così come teniamo al centrodestra unito purché ci sia rispetto e ascolto. Nessun diktat men che meno ultimatum."

Sono le parole dell'onorevole di "Prima l’Italia" Carmelo Pullara che continua: "Perdere – commenta Pullara – non fa paura a nessuno purché non siano i siciliani a perdere come in questi 5 anni di Musumeci governatore della Sicilia. A parte poi precisare che è tutta da vedere se si dovesse andare separati chi sarà a perdere. Ricordo a me stesso che le idee camminano sulle gambe degli uomini ed i siciliani prima degli stemmi e simboli guardano appunto gli uomini. Invito – sottolinea Pullara – pertanto la Meloni a venire in Sicilia in incognito a girare per le strade e chiedere cosa pensano di Musumeci Presidente e del suo governo prima di dire che è stato capace. Chieda cosa pensano i siciliani sulla sanità, rifiuti, acqua, sburocratizzazione, partecipate, bilancio, disabili, province, infrastrutture, fondi covid, trasparenza etc., poi giudicherà se è stato capace o meno. Capisco che, sul no alla ricandidatura, serve a Musumeci fare capire che è un fatto personale o di necessità di fare il losco che lui non consente, ma non è così.  Men che meno il dispetto rispetto al chi dopo il giro delle sette chiese si è avvicinato. Semplicemente Musumeci è inadeguato al ruolo di Presidente della regione ed ancora di più di capo o garante di una  coalizione. Sul losco mi limito a dire che lo attacca anche l'on Claudio Fava Presidente della  Commissione  antimafia sulla cui specchiata rettitudine al di là delle posizioni politiche nulla nessuno può dire. Infine – conclude Pullara – mi permetto di suggerire al presidente di smetterla con i sondaggi farlocchi che lo danno primo tra gli altri. La scorsa volta lo davano secondo dopo Cancellieri poi nei fatti tutto è stato capovolto. Se si facesse un sondaggio tra me, che non sono praticamente nessuno, e lui ,chissà!  Così come con rispetto ed umiltà mi permetto di ricordare che pensare di essere i primi di una coalizione sulla base dei sondaggi ci vorrebbe più cautela perché i voti si scrivono e contano e le parole volano! Mi sembra in entrambi i casi una attività propagandistica quasi come quella a cui assistiamo oggi nel conflitto in corso nell’est Europa".

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