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«Venite qui a ballare», profanato il Teatro Greco di Siracusa

Il frontman dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, invita il pubblico a raggiungerlo come in un concerto allo stadio. Martinez: «Quello che è successo è un fatto gravissimo»

Di Redazione |

Quello che si temeva è successo. La prima data dei tre concerti dei Negramaro previsti al Teatro Greco si è 74conclusa con 1500 persone sull’orchestra a ballare. Nonostante le maschere abbiano provato in tutti i modi a frenare il pubblico, i fan, dietro richiesta dello stesso Giuliano Sangiorgi, frontman della band, non hanno resistito, hanno dimenticato di trovarsi in un luogo costruito nel V sec a.C, ne hanno dimenticato la sacralità, hanno dimenticato la voce che a inizio concerto li invitava al decoro e hanno contribuito a dissacrarlo.

«Il Teatro Greco – dice la studiosa Cettina Voza – è nato per mettere in scena i misteri dell’animo umano che vengono condivisi con lo spettatore. È un gioiello scavato, scolpito, cesellato sulla roccia. Bisogna averne rispetto e non farne scempio. Va tutelato come si tutela la salute dei figli». Una stagione, quella delle “Stelle d’estate al Teatro Greco di Siracusa” che guarda per lo più al pop e agli incassi. Ogni anno l’Istituto Nazionale del Dramma Antico mette in scena da più di 100 anni testi classici restituendo al pubblico contemporaneo drammi antichi e sempre eterni. Un rito che si rinnova e che “rapisce” chiunque ne venga a conoscenza. Non c’è attore che non si commuovi davanti agli applausi all’unisono di 5000 persone. Che il pubblico siracusano sia assetato dei concerti live lo dimostra il fatto che la stagione sia sold out per quasi tutti i concerti ma perché non guadare ad un target diverso? A rassegne di musica jazz, classica, leggera e pensare ad altro luogo per i concerti più rock o pop?

«Se devi entrare in un luogo sacro come il Teatro Greco – aggiunge Valeria Told, sovrintendente Inda – lo devi rispettare. Noi come Inda per l’allestimento degli spettacoli ci atteniamo al rigido catalogo di 52 regole. A fine stagione la Regione ci invita a lasciare la struttura in legno che riserva il monumento ma questo non vuol dire che bisogna ballarci sopra». Mesi fa sia la consulta universitaria per l’Archeologia del mondo classico che archeologi e studiosi del mondo classico hanno lanciato un appello contro l’uso improprio e smodato del Teatro, che già appare ammalorato, chiedendo che la stagione di concerti si tenesse in altro luogo ma la commissione “Anfiteatro Sicilia” ha fatto orecchio da mercante e ha dato le autorizzazioni. «Sono stati chiamati subito gli organizzatori che incontrerò questa mattina in Soprintendenza – dice Savi Martinez, soprintendente ai Beni Culturali -. Ho manifestato immediatamente la volontà di fare un provvedimento di revoca della concessione già data, con la soppressione dei due concerti di questo gruppo stasera e domani. Li sentirò per le varie giustificazioni, intanto la revoca delle autorizzazioni significa che questi due concerti sono in forse. Ho convocato tutte le parti sia Puntoeacapo Concerti che l’organizzazione della band in funzione di questa lettera che ho mandato sia all’assessorato che per presa conoscenza anche al direttore del Parco e a Inda. Il provvedimento è un segnale forte che farà capire che non stiamo scherzando e che non è un problema nostro i biglietti venduti con il sold out per tutte le date. Quello che è successo è un fatto gravissimo. Non perché il pubblico si sia potuto alzare per 5 minuti a suon di musica, qui è stata una invasione di campo dettata dall’artista che ha invitato sia a ballare che ad andare sul palco. Anche per l’allestimento la trattativa è durata per due mesi circa e l’autorizzazione l’hanno avuta solo qualche giorno fa dopo che ci siamo accertati che venissero rispettate determinate regole. Ci sono delle prescrizioni particolari, gli organizzatori lo sanno e una di queste è quella che è vietato ballare sul palco».

Qui non si tratta di divieto assoluto a spettacoli altri che non siano le Rappresentazioni classiche, si chiede da più parti rispetto per il luogo, tutela di un bene che finora ha resistito e soprattutto è così necessario e utile far diventare il Teatro Greco una tappa di un qualsiasi tour con artisti che ovviamente vogliono regalare spettacolo e far divertire il pubblico senza curarsi del monumento? Gli attori che si esibiscono dicono di inginocchiarsi davanti alle sacre pietre per ricevere le benedizioni di chi c’è stato prima e ci entrano in punta di piedi. Così dovrebbe fare qualsiasi artista che lo apprezzi e non lo veda come una data qualsiasi di un luogo qualsiasi. É così necessario concederlo a chi è convinto – come Giorgia – che sotto la scena ci siano i mosaici a o a chi invita a salire sul palco o a ballare come se si trovazze in uno stadio o in un palazzetto? E non è neanche una questione di incasso visto che al Comune, e quindi ai cittadini, la stagione è costata 80mila euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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