Catania – Quei “fortunati” che hanno ricevuto l’avviso di pagamento dell’acconto Tari 2017, e che hanno già provveduto alla spiacevole incombenza se appartenenti alla categoria dei bravi e precisi contribuenti (ci sono anche loro), si staranno magari chiedendo come alleviare la batosta della bolletta rifiuti. A Catania, si sa, la tassa è alle stelle per effetto di un servizio su cui pesano l’enorme quantità dei rifiuti che ogni giorno vanno in discarica, con i relativi costi, e la conseguente scarsa percentuale di differenziata, oltre a una serie di disfunzioni e incognite legate al nuovo appalto settennale che dovrebbe introdurre il porta a porta nell’intera area urbana. Per alleggerire la bolletta dell’anno successivo, compiendo anche un gesto rispettoso dell’ambiente, i cittadini possono consegnare i rifiuti differenziati alle due isole ecologiche al momento in funzione, al viale Tirreno e in via Gianni a Picanello, in attesa che il Comune riesca a recuperare l’impianto di via Ameglio, gravemente danneggiato dai vandali. Per regolarsi un po’ si impone una minima conoscenza di fisica, essendo chiaro che per raggiungere gli stessi cento chili con gli stessi 7 euro di sgravio serviranno decine di consegne di lattine, bottiglie, flaconi in plastica o imballaggi, e magari solo una in caso di rifiuti ingombranti, inerti edili, vecchi mobili ed elettrodomestici pesanti.
Da qui la delusione di molti utenti che speravano magari in sgravi più corposi, poi risultati di pochi euro dopo numerose ma “leggere” consegne di plastica, carta, cartone, alluminio e anche dello stesso vetro. Si tratta in ogni caso di comportamenti virtuosi e da incentivare che hanno un effetto positivo sull’intero ciclo della raccolta, ma è anche inevitabile – essendo a Catania lo sgravio pari a sette centesimi al chilo col limite del 40% della tassa – che sarà molto più difficile arrivare a una riduzione di 7 euro consegnando in decine di viaggi all’isola ecologica 100 chili di carta, plastica e alluminio, piuttosto che in un paio di viaggi mobili ingombranti, vecchi elettrodomestici o anche inerti dei lavori edili eseguiti nella propria abitazione. In questo secondo caso, e con qualche consegna “pesante”, il vantaggio per il cittadino può oscillare tra i cinquanta e i centocinquanta euro sulla Tari dell’anno successivo, sempre non oltre la soglia del 40% del tributo, secondo i tecnici responsabili dell’isola ecologica del viale Tirreno.
Questo il meccanismo dello sgravio sulla Tari a Catania, che certamente non è il migliore possibile, ma che numeri alla mano risulta teoricamente più premiante rispetto a tanti altri Comuni, in quanto in città lo sgravio dei sette centesimi a chilo viene applicato sull’intera tassa e non solo sulla quota variabile, e su tutte le tipologie di rifiuto differenziato e non solo sui materiali quali plastica, cartone, vetro e alluminio, da cui deriva un contributo dai rispettivi consorzi. Proprio così, ma è anche vero che lo sgravio così com’è risulta assai poco incentivante per il catanese medio, quello che con tutta la buona volontà ha provato a differenziare, rispettare gli orari e le regole del porta a porta o della raccolta con i cassonetti, e che magari non ha ristrutturato casa né deve buttare mobili o il vecchio frigo, e ha consegnato qualche decina di chili di plastica, lattine e vetro all’isola ecologica, ripromettendosi di fare un po’ di più, se ci fosse un vantaggio reale che poi però non riscontrerà sulla bolletta dell’anno successivo. Colpa, anche, di un tributo ormai alle stelle su cui poco possono incidere riduzioni di pochi euro.
In ogni caso, e questo è un dato positivo da considerare anche in prospettiva del prossimo appalto, le due isole ecologiche in funzione confermano il loro trend di crescita. Nell’impianto del viale Tirreno, la media nel 2016 si è attestata sugli 82 utenti al giorno, per un peso di oltre quattromila tonnellate di differenziata consegnate, con uno sgravio complessivo stimato dai responsabili in circa 290mila euro solo per questa isola, e solo per la quota non eccedente il 40% di ogni tributo. A questo va aggiunto lo sgravio maturato nell’isola ecologica di Picanello, da cui derivano cifre comunque contenute se “spalmate” su tutte le utenze, tenuto conto anche che c’è chi non consegna alcunché, e chi riesce ad ammortizzare la tassa con centinaia di chili di rifiuti ingombranti.
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