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Serie C, Lo Monaco suona la carica: «Catania a Lecce per vincere»

Di Giovanni Finocchiaro |

Lo Monaco, si spieghi meglio.

«Pensavo all’inseguimento al Lecce. Se mordiamo anche i pugliesi, cadranno stecchiti».

Si poteva arrivare allo scontro con meno punti di ritardo.

«Ecco perché siamo come la malerba».

Approfondiamo.

«Loro hanno perso una sola partita. Contro di noi. Noi ne abbiamo perse cinque, eppure siamo lì, a un passo. Non ci arrenderemo».

Sarà, però, un confronto decisivo. Tanto è vero che stanno tutti zitti e parla lei. Quando è così si intuisce la solennità del momento.

«No… è che i ragazzi adesso devono stare tranquilli e non perdersi in chiacchiere. Ma non vi va che parli io?»

Prego, allora ci spieghi chi sta comprando?

«E che sono fesso? Arriveranno in due»

Tartaglia e Dall’Oglio sono dietro l’angolo.

«Non ricordo. Solo loro? Forse non ci siamo capiti».

No, ci siamo capiti benissimo.

«Ne arriveranno due, ma potrebbero non essere gli ultimi».

Il Catania non bada a spese.

«Non ci faremo prendere per il collo, ma se ci saranno giocatori che faranno al caso nostro, esamineremo ogni particolare».

La punta in più arriva?

«E che ne so io?»

Ecco, ma Ripa dà segni di vitalità.

«Ripa chi lo sposta?»

Va bene, finiamo questo giocare a rimpiattino. Il Catania ha vinto il trofeo Massimino. Al di là del successo ha superato lo choc del ko con la Casertana?

«Ah sì? E allora vi dico che io sono ancora scioccato. Molto. Non mi sono ancora ripreso».

Il perchè è comprensibile.

«Avevamo un’occasione unica per metterci a ridosso. Un successo con la Casertana avrebbe significato quasi un aggancio. Abbiamo bruciato una grande occasione e questa cosa mi pesa molto. Abbiamo sbagliato l’approccio, l’aspetto nervoso, la tecnica. Tutto. Il Lecce nelle partite difficili ha avuto carattere per rimontare e rimettere in piedi ogni sfida».

Il successo sul Sion regala sensazioni positive.

«E’ stata una verifica in vista di Lecce: ha confermato che la nostra è di livello importante. Abbiamo incontrato una squadra di Serie A che ha uno dei due o tre budget più importanti della Svizzera».

Il gioco è stato più fluido.

«E potrà diventare ancora più piacevole e incisivo anche se a Lecce non mi aspetto un match spettacolare, ma una grande lotta agonistica».

Caccavallo ha esordito bene.

«Ed è una possibilità in più per l’allenatore: si è mosso bene».

Sarà una partita decisiva?

«Importante. L’affronteremo con idee chiare, la differenza tra noi e loro è semplicissima».

Ci dica.

«Loro devono vincere il campionato dopo sei anni di tentativi. Al di là dei dirigenti che si sono alternati hanno investito molti soldi in un campionato che si conferma difficile. Hanno l’obbligo. Noi vogliamo vincere, cogliete la differenza».

I pugliesi teoricamente hanno una pressione maggiore addosso.

«Fino a ora hanno giocato un campionato strepitoso, hanno perso una sola partita, contro di noi, centrando un filotto infinito di vittorie e pareggi».

Il Catania è, comunque, sulla scia.

«Anche noi stiamo disputando un grande campionato, abbiamo perso cinque volte e siamo a meno quattro dalla vetta. Sicuramente loro hanno una capacità di calarsi nella categoria diversa, e noi ci siamo a volte distratti, ma restiamo vivi più che mai».

I tifosi rossazzurri non saranno a Lecce.

«La Lega Pro si sta adoperando per far togliere il veto, ma all’andata ai tifosi del Lecce non è stato concesso di venire qui. Sinceramente mi sembra difficile che possano aprire i varchi ai nostri sostenitori».

Nella stagione passata, il Foggia vinse conquistando 78 punti e dominò.

«Adesso il discorso è diverso. Due squadre potrebbero chiudere a 80 punti e questo dato fa capire quanto equilibrio ci sia».

Quale sarà l’atteggiamento della sua squadra, direttore Lo Monaco?

«A Lecce il Catania faccia il Catania e sono sicuro che non si tirerà indietro».

Manneh ha giocato poco, ma quando lo vediamo in campo ci chiediamo perché non gli venga dato più spazio.

«Si tratta di un classe 1998; ha grandi qualità è una valida alternativa a sinistra. Può fare l’esterno alto e l’esterno basso. Puntiamo molto su di lui. No, non lo cediamo».

Russotto come sta?

«Non l’abbiamo rischiato; ha una settimana per lavorare e per capire se può avvicinarsi al meglio alla partita. Potrebbe farcela».

Mazzarani e Fornito come stanno?

«Hanno subìto incidenti normali di gioco. Il primo accusa una botta al costato ma ci sarà. Fornito? Sta meglio di me».

Biagianti non era in campo.

«Ha beccato una pallonata all’occhio e abbiamo preferito non rischiarlo».

Nei mesi scorsi il batti e ribatti con l’ambiente leccese l’ha vista come al solito in prima fila.

«I tifosi del Lecce meritano la B, il Catania merita la B. Il destino ci ha messi contro, ma non c’è polemica con il Lecce».

Ma allora…

«A Trapani per il derby ci hanno assegnato un arbitro che ha famiglia a Lecce. Ho fatto presente che non era opportuno. I designatori hanno risposto che era il migliore. Non ho dubbi, ma alla fine ci è stato negato un rigore grande come una casa e allora come fai a non pensare male? Lo dimostrano i fatti che è stata una designazione sbagliata».

Ora scatta l’attesa per chi dirigerà in Puglia questo scontro.

«Non penso che la terna arbitrale di Lecce possa influire sulla partita. Sarà una sfida forse non bellissima per gli interessi delle due squadre, non penso sia decisiva perchè il campionato è lungo e comunque dovesse andare sarà aperto fino all’ultimo. Però potrà dire molte cose. Noi l’affronteremo al top».

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