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Vela: Jules Verne Trophy; ‘Sails of Change’ punta al record

Nuovo tentativo per maxi-trimarano di Guichard e Dona Bertarelli

Di Redazione |

ROMA, 14 OTT – Yann Guichard e Dona Bertarelli, con 9 componenti l’equipaggio del maxi-trimarano ‘Sails of change’, affronteranno di nuovo la sfida del Jules Verne Trophy, tentativo di record di circumnavigazione del mondo in equipaggio, senza assistenza né scalo. Una sfida unica, che promuove un messaggio forte per la conservazione degli ecosistemi marini e terrestri. Lo stand-by previsto dal 24 ottobre rappresenta l’inizio di questa nuova avventura. L’obiettivo è conquistare il Jules Verne Trophy, lottando contro il tempo per abbassare il record di 40 giorni, 23h30′. “È un obiettivo assoluto, straordinario, un tempo difficile da battere, dimezzato nello spazio di 30 anni”, commenta Guichard. Per il team di Spindrift, il 2022 è stato molto impegnativo. Innanzi tutto per la partecipazione ai sei eventi del TF35 Trophy, un campionato annuale unico che propone un mix di regate in mare aperto e nei laghi d’Europa. Spindrift ha concluso la stagione al terzo posto. Al tempo stesso, gli allenamenti a bordo del maxi-trimarano sono aumentati. “Ci sono piccoli miglioramenti da fare – spiega Guichard – ma la barca è pronta e il team è impaziente di salpare”. Dal via dello stand-by, non appena ci sarà una finestra meteo favorevole, il maxi-trimarano che fa base a La Trinité-sur-Mer sarà pronto per raggiungere Brest, da dove partirà la sfida. “La nostra avventura non è solo umana e sportiva – fa notare Guichard -. Ci siamo impegnati a unire al programma di Spindrift le nostre attività filantropiche e i valori a cari per la protezione dell’oceano e della terra, un messaggio che Dona Bertarelli ha già trasmesso nel nostro primo tentativo nel 2015”. “Da 20 anni mi occupo di creazione di grandi aree marine protette e della salvaguardia della biodiversità – aggiunge la Bertarelli -. Lo stretto legame tra la salute degli oceani, il clima e la nostra salute ormai è certo. A bordo non avremo un motore termico bensì pannelli solari, due turbine eoliche e una fuel cell a metanolo per garantire il funzionamento dell’elettronica, dei mezzi di comunicazione, del dissalatore e del riscaldamento dell’acqua per il cibo”.

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