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Il Calcio Catania nella bufera: stipendi non pagati e pesante penalizzazione in arrivo

La crisi della società rossazzurra si aggrava: troppo esigua la cifra raggiunta per saldare le spettanze arretrate e le altre scadenze. Molti soci si sono tirati indietro

Di Giovanni Tomasello |

Era il giorno della speranza ma alla fine la crisi societaria del Catania si è aggravata e il futuro si fa sempre più nero. I soci della Sigi, la spa proprietaria del club rossazzurro, ieri avrebbero dovuto mettere assieme la somma di 500mila euro per pagare gli stipendi arretrati e rispettare altre scadenze di natura fiscale, ma in tanti si sono tirati indietro e sono stati raccolti 90 mila euro circa che sono serviti a coprire solo una parte delle spettanze arretrate dei tesserati del club per cui, a questo punto, sarà inevitabile una nuova e ancor più pesante penalizzazione rispetto alla prima non ancora ufficializzata del –2 in classifica. Il Catania rischia insomma di aver tolti altri 4 punti e questa sarebbe una vera e propria mazzata per la squadra etnea che sprofonderebbe in classifica. Un Catania nella bufera a causa dei forti contrasti all’interno della Sigi. Ieri soltanto in pochi hanno elargito un contributo economico per scongiurare il rischio penalizzazione. Gaetano Nicolosi maggiore azionista della Spa ha versato 30 mila euro, il presidente della Sigi Ferraù 25 mila euro, il consigliere Giovanni Palma 20, Stefania Baudo 10 mila e poi qualche bonifico dall’importo limitato. Troppo poco.

Il mancato pagamento dei restanti soci sarebbe stato dovuto al rifiuto di Nicolosi di versare una quota parte in base alle azioni possedute, ma la legge non stabilisce alcun obbligo in questo senso. La realtà attuale resta quella di una Sigi dilaniata da diatribe interne e da molti soci che dopo tante belle parole e relative passerelle tra stadio e rv, nel momento cruciale non hanno versato neanche un centesimo. Insomma la Sigi  è venuta meno agli impegni presi. Difficile prevedere cosa accadrà adesso e se Nicolosi che ha già avuto modo di dichiarare: «Sono pronto a continuare da solo, ma devono andare via tutti», sarà realmente in grado di reggere il peso di una società fortemente indebitata come il Catania che è proprio sull’orlo del baratro e tutto questo alla vigilia di una partita importante, quella di mercoledì al Massimino contro l’Avellino che i rossazzurri dovranno affrontare ben concentrati. Resta da vedere cosa accadrà nelle prossime ore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA