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In Italia variante Delta al 94,8%, ha sostituito Alfa

Di Redazione |

Milano, 30 lug. (Adnkronos Salute) – In Italia la variante Delta di Sars-CoV-2 ha sostituito per la prima volta la variante Alfa. “Al 20 luglio scorso la prevalenza era del 94,8%”, secondo l’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme a Regioni e Fondazione Bruno Kessler. E’ un dato “in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno – evidenziano gli esperti – con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%”. Per l’indagine – spiegano dall’Iss – è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e delle Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/Pa in maniera casuale fra i campioni positivi, garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/Pa e complessivamente 123 laboratori, e sono stati sequenziati 1.325 campioni. Al 20 luglio, emerge dalla flash survey, “la variante Alfa aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante brasiliana” o Gamma “è all’1,4% (0-16,7%)”. “La diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante”, avvertono gli esperti, ricordando che “la variante Delta è caratterizzata da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla variante Alfa, ed è associata ad un rischio relativamente più elevato di infezione in soggetti non vaccinati o parzialmente vaccinati”. “Nell’attuale scenario europeo e nazionale, caratterizzato dalla circolazione di diverse varianti di Sars-CoV-2 – affermano gli esperti – è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la loro diffusione ed in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria”. Inoltre, “al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto, è importante mantenere l’incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e, per quanto possibile, il sequenziamento massivo di Sars-CoV-2 per individuare precocemente e controllare l’evoluzione e il rapido diffondersi di varianti virali nel nostro Paese. A tal fine”, Iss e ministero ribadiscono “l’importanza di testare, tracciare e sottoporre a isolamento o quarantena i casi sospetti e i loro contatti”.

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