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Coronavirus: Comitato Trivulzio, ‘Pat ci conceda di vedere familiari, almeno con vetro’

Di Redazione |

Milano, 20 mag. (Adnkronos) – I parenti dei degenti al Pio Albergo Trivulzio non possono vederli, nemmeno attraverso un vetro, perché la direzione ha rifiutato la loro richiesta. Lo denuncia Alessandro Azzoni, portavoce del Comitato Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio. “Da troppo tempo, ormai, gli anziani soffrono senza nemmeno il conforto degli sguardi e dei sorrisi dei loro familiari. Per questo motivo, come Comitato, abbiamo chiesto alla direzione del Pio Albergo Trivulzio di approntare misure di sicurezza per consentire agli ospiti di vedere i propri parenti almeno attraverso un vetro, come avviene nelle Rsa e negli ospedali di tutto il mondo”, spiega.

Dopo le vicende di questi mesi legate al coronavirus, “tutti gli anziani sono traumatizzati e disorientati. Combattere la loro solitudine dovrebbe essere un dovere e una preoccupazione primaria da parte di una Residenza Sanitaria Assistenziale, che ha il compito di assicurare il benessere fisico e psicologico dei degenti. È risaputo che il contatto visivo con un volto familiare facilita la ripresa e la volontà di sopravvivenza di ogni paziente. La risposta negativa del Pat, dietro la freddezza del linguaggio burocratico, esprime disinteresse e insensibilità: una mancanza di “pietas”, che non riusciamo ad accettare”, aggiunge.

Le dimensioni e la divisione degli spazi esterni della Baggina, oltretutto, “consentirebbero agevolmente di organizzare questi incontri, con un contatto visivo protetto”, secondo Azzoni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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