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Autostrade, l’assessore regionale Pistorio: «Cas al capolinea, pronti con l’Anas a una nuova gestione»

Di Andrea Lodato |

Catania. Le infrastrutture sono tutto. Non c’è sviluppo, economico (ma anche culturale, civile e sociale), senza strade e autostrade moderne, senza ferrovie veloci ed efficienti, senza aeroporti ben organizzati e senza porti capaci di attrarre i traffici dei mercati internazionali in espansione. Vero, vero tutto. L’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pistorio, lo sa bene, e sa pure che per quanto gli equilibri politici della Regione siano perennemente precari e quelli nazionali più o meno lo stesso, l’occasione che sta passando oggi per la Sicilia difficilmente si realizzerà in futuro. Risorse disponibili alla mano, ma anche alla luce delle linee politiche scelte dall’Unione europea il futuro. Un futuro con meno cemento, meno asfalto, più trasporti ecosostenibili. Quindi quel che si deve fare, bisognerà cominciare subito a farlo. Non c’è tempo da perdere.L’assessore, allora, parte da qui per spiegare perché i prossimi mesi, da qui alla fine della legislazione, saranno davvero determinanti per il futuro.«E’ vero che le infrastrutture sono una parte importante del sistema-paese, ma è altrettanto vero che bisogna scegliere con attenzione le priorità, gli investimenti da fare, se no si rischia di realizzare opere magari non proprio determinanti per il territorio».L’analisi dell’assessore parte da statistiche e dati del traffico su alcune autostrade dell’Isola, e porta ad una autentica priorità, non più differibile. La gestione delle strade in Sicilia.«Sto lavorando per arrivare al più presto possibile alla nascita della società mista che dovrà occuparsi, finalmente, di gestire la rete autostradale siciliana. L’esperienza del Cas è abbondantemente finita, con un esito fallimentare. Va messa la parola fine per un ente che oggi è depotenziato, senza risorse, nell’impossibilità di gestire la minima manutenzione. E si vede. La nuova società vedrà l’Anas, con cui abbiamo un dialogo allo stato avanzato per questo progetto, protagonista di una autentica rivoluzione. L’azienda, del resto, ha già stanziato oltre 870 milioni per la manutenzione dell’autostrada Catania-Palermo e il presidente Armani mi ha confermato che altre risorse verranno investite in Sicilia. Ma il riordino della gestione, una attenta e puntuale manutenzione sono fondamentali, per questo vogliamo accelerare per creare questa società».A quel punto è molto probabile che, quando le strade dell’Isola potranno essere davvero definite tali, anche sulle autostrade oggi senza pedaggio, si pagherà. Del resto il paradosso è che oggi si paga, anche parecchio, su un’autostrada come la Messina-Catania che è tutta una buca, percorso vergognoso. In futuro, dunque, la speranza è che si paghi viaggiando su strade sicure.Ma nel programma dell’assessore Pistorio c’è anche il capitolo ferrovie. E all’interno del Cis, il il contratto istituzionale di sviluppo firmato da Regione e Ferrovie, ci sono quelle importanti novità che vengono anche incontro alle pressanti richieste avanzate in questi anni da chi viaggia in treno. E prevede progetti finalizzati finalmente anche ad una intermodalità intelligente.«Nella riprogrammazione del contratto abbiamo inserito anche l’interramento della linea ferroviaria Acquicella-Bicocca, con un finanziamento di 235 milioni di euro. E’ un progetto di cui si cominciò a discutere 20 anni fa e poterlo finalmente realizzare avrà un significato strategico di straordinaria importanza perché consentirà anche di intervenire sull’aeroporto di Fontanarossa per l’allungamento della pista».Sul tema ferrovie si lavora a molti grandi progetti, compreso quello della linea Catania-Palermo: «Si partirà con lo stralcio funzionale per un binario, lasciando operativo il secondo per non interrompere il servizio. Velocizzare questa linea è di fondamentale importanza perché unirà le due città siciliane finalmente con tempi di percorrenza che avranno gli standard del traffico ferroviario delle zone meglio servite del Paese».Ma se c’è un intervento che assume un significato fondamentale per lo sviluppo, per il turismo e per il pendolarismo, è quello previsto sulla Messina-Catania: «Nel contratto di programma con Rfi la Regione c’è anche il finanziamento di 840 milioni per il nodo Taormina-Letojanni-Fiumefreddo, uno dei più complessi e tormentati della linea Messina-Catania».E’ il momento di svolta epocale. Vero che s’è detto tante volte, ma altrettanto vero che stavolta sono gli altri a dettare l’agenda. Per questo l’assessore Pistorio ha voglia di accelerare per cominciare a dare il via ad alcune di queste grandi opere, per non parlare del Ponte di cui è stato sempre fautore. Ma per farlo serve anche quella benedetta stabilità politica, accordi precisi per il presente e per il futuro. E Giovanni Pistorio non ha dubbi, a cominciare dal Sì al referendum del 4 dicembre.«Domani a Catania presenteremo con Pierferdinando Casini, Giampiero D’Alia e altri autorevoli esponenti del nostro schieramento, i sacrosanti motivi del Sì al referendum e ad una riforma importante e determinante per il futuro del Paese, per renderlo più governabile, più moderno, anche politicamente più responsabile delle scelte da fare».E la scelta del Sì è anche la conferma ufficiale che il gruppo dell’Udc siciliana che ha scelto di seguire Casini, ha già virato verso il centrosinistra. Con tutto il pandemonio interno scoppiato con Cesa. Ma Pistorio, del resto, da sempre è stato dalla sua posizione centrista, il maggior dialogante con le forze di centrosinistra, Pd in testa.«La nostra scelta è quella di sostenere il governo Renzi a Roma e il governo Crocetta a Palermo. Il tempo degli accordi con il centrodestra, francamente, è finito, e non da ora. Anche la posizione assunta su un tema importante come il referendum, del resto, conferma quale sia l’idea del centrodestra, che voterà anche come i grillini, e quale quella di forze che vogliono modernizzare questo Paese».

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