CATANIA – Lo sgombero dello scorso 22 gennaio non li aveva scoraggiati. Giusto il tempo di sottoporsi alle formalità di rito, infatti, che i 15 romeni (quattro coppie, con figli di età diversa) appena fatti sloggiare dai carabinieri della stazione di Nesima avevano preso armi e bagagli (comprese due bolbole del gas) e si erano nuovamente stabiliti nel capannone all’incrocio fra la via del Tavoliere e la via Passo Gravina che un tempo ospitava il supermercato Foral. Una struttura da tempo abbandonata, priva di luce e di acqua, di proprietà di una donna che vive a Milano. Se non fosse stato quindi per il pronto intervento dei vigili del fuoco e delle volanti della polizia, avrebbe potuto essere una strage. Per cause non ancora chiarite (ma si pensa ad un corto circuito a seguito dell’allaccio Enel abusivo), un incendio si è sviluppato all’interno del capannone: sul posto sono stati trovati, in stato confusionale, tre uomini, quattro donne e cinque bambini fra i due e i nove anni. Tutti sono stati portati in salvo, ma spento l’incendio è arrivata puntuale la domanda: «Possiamo rientrare? ». Nel frattempo, su via Passo Gravina il traffico della prima mattinata è andato in tilt sia a causa di molti curiosi che rallentavano per capire cosa fosse successo e sia perché in quel tratto la strada è molto stretta a causa della rotatoria realizzata lo scorso anno.