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Dalla fiction alla realtà i due volti di Anna Valle

Dalla fiction alla realtà i due volti di Anna Valle

Romantica e d’aristrocratica bellezza in tv, «istintiva e rockettara nella vita»

Di Ombretta Grasso |

CATANIA – Aveva appena vent’anni quando gli italiani si innamorarono di lei. Del suo viso antico, dell’eleganza naturale, della bellezza raffinata illuminata da un sorriso dolce. Era il 1995 e Anna Valle, di Lentini, veniva incoronata Miss Italia cominciando una lunga carriera da protagonista della fiction italiana, con quell’aria riservata e di classe che le ha permesso di interpretare sul piccolo schermo anche quelle donne che si possono solo sognare, da Soraya alle ricche e spesso infelici signore altoborghesi. Anche se lei confessa che dietro l’aspetto così pacato si nasconde un’anima «impulsiva, istintiva, rockettara» che attende il momento giusto per saltare fuori.   Da qualche settimana con la stessa, immutata, aristocratica bellezza, è la protagonista femminile di una fiction di grande successo e ascolti record, 5 milioni e mezzo di spettatori, Questo nostro amore 70 che si conclude stasera su Rai1 e in cui recita a fianco di Neri Marcorè per la regia di Luca Ribuoli, secondo ciclo di una narrazione sul filo della nostalgia lanciata nel 2012 e già entrata nel cuore dei telespettatori. «Il successo? Il pubblico ci ha fatto sentire il suo affetto e la voglia di seguirci, ma è sempre una sorpresa. Credo che le storie dei personaggi somiglino alla vita che facciamo tutti, e anche se non ci si identifica totalmente ripropongono figure che il pubblico può riconoscere nella realtà, affrontano cambiamenti e problemi di tutti». La sua Anna è cresciuta, insegna, ha preso la patente e respira il vento di libertà degli anni 70. «E’ sempre stata una donna indipendente, di una modernità così naturale: ha scelto il suo compagno e ha avuto i figli fuori dal matrimonio – racconta l’attrice – Dopo che per 20 anni con Vittorio hanno lottato contro il mondo che li additava come clandestini, ha avuto in questa serie il bisogno di far crescere il rapporto, di trasformarlo, ma lui non si accorge del cambiamento che sta accadendo nella coppia e arriva la crisi». Con l’ingresso di nuove persone nella loro vita, la segretaria Emanuela per Vittorio e il vecchio amore Diego per Anna.   «Anna ha sempre il sorriso sulle labbra con le figlie ha un rapporto bellissimo, ha seguito Vittorio ovunque siano andati, è stata costretta pure a mentire per difendere questo rapporto ed è strainnamorata di lui. Ma in queste puntate si vede anche la sua umanità: è una donna in carne e ossa, non è perfetta, non è finta. E’ una donna normale, con pregi, debolezze e crisi». La fiction narra anche un’Italia che in pochi anni cambia radicalmente, tra lotte sindacali e mutamenti del costume e della famiglia. «Con Anna e Vittorio raccontiamo la voglia di questa generazione degli anni 70 di cercare la propria felicità individuale – aggiunge l’attrice – prima erano una coppia contro il mondo adesso sono alla ricerca di una personale felicità da “incastrare” nella coppia, ma non ci riescono».   Si chiude con colpo di scena e un finale aperto, preludio a una probabile terza serie. «Chissà… Non c’è ancora nulla in programma, ma è un progetto cui sono molto affezionata. Mi dispiace che con Neri Marcorè ci abbiano tenuti troppo separati, lui ha la fabbrica ed Emanuela, io la scuola e Diego…, non abbiamo avuto tutte quelle belle scene divertenti insieme della prima serie», si rammarica l’attrice. Tutto cominciò con quella corona in diretta tv, «è stato determinante, mi ha dato la possibilità di cominciare, prima con la moda poi con un po’ di tv», ma il vero salto è arrivato nel ‘99 con un’altra fiction molto amata, Commessecon Sabrina Ferilli e Nancy Brilli: «Mi ha fatto capire che volevo fare per tutta la vita questo lavoro». E arrivano una valanga di titoli che fanno maturare l’attrice Anna Valle: Turbo, Cuore, «un personaggio bellissimo, un grande classico, una fiction che ho amato», Papa Giovanni, Soraya, Le stagioni del cuore, con Alessandro Gassman, «un’altra serie alla quale sono molto legata, una bella storia d’amore raccontata attraverso 30 anni di vita italiana a partire dagli anni 40», Callas e Onassis, Fuga per la libertà – L’aviatoree Nebbie e delitti 3. E a scandire il suo percorso cita ancora Le sorelle Fontanae La memoria e il perdono«perché ho lavorato con una delle attrici che amo e stimo di più, Virna Lisi».   In mezzo la scelta che, sottolinea felice, le ha davvero cambiato la vita, «diventare mamma, la cosa più importante di questi venti anni. Non ho mai avuto dubbi perché amo recitare, ma dopo la prima figlia mi sentivo in colpa a tornare sul set e a lasciarla con la tata». Perché non è sempre facile conciliare tutti i ruoli della vita delle donne. Ancor di più in una giornata contro la violenza sulle donne. «E’ un tema così importante che riguarda tutti, tutta la società – commenta – Le donne hanno raggiunto una consapevolezza che sembra sia ancora difficile da accettare in un mondo in cui ci sentiamo smarriti, in cui non c’è il giusto equilibrio nei rapporti».   Il futuro è pieno di progetti. Una nuova proposta in cantiere per la televisione, «e due novità alle quali mi sto dedicando: un progetto per il teatro e uno per il cinema». In teatro, ammette, ha fatto capolino davvero in poche occasioni. «Un piccolo ruolo ne Le troiane di Maccarinelli e Confidenze troppo intimecon mio marito. Oggi mi piacerebbe molto fare una commedia, adoro quelle di Claudio Bisio». Il cinema l’ha trascurata. «Mi ha un po’ snobbata – traduce lei con sincerità – i progetti che mi hanno proposto non mi hanno convinto, erano personaggi che non mi hanno fatto innamorare o che non sentivo nelle mie corde». La fiction non piace ai registi del grande schermo? «Non credo, forse una volta, nel periodo in cui anche la mia presenza in tv è stata più frenetica, la distanza era più marcata, ma adesso non c’è questa divisione, attori come Favino o Santamaria o Claudia Pandolfi si muovono tra cinema e tv». Così, con il marito produttore per passione, Ulisse Lendaro, stanno lavorando intorno «a un piccolo progetto per il grande schermo che vogliamo far arrivare in porto. Siamo un gruppo di persone della stessa generazione che ha in mente un piccolo dramma con protagoniste delle adolescenti».   Il legame con la Sicilia non si è mai spezzato. «Sono stata a casa, a Lentini, proprio la scorsa settimana per vedere mamma, sorella e nonna. Un paio di volte l’anno mi fermo per qualche giorno per godermi la famiglia. E ogni estate vado a mare alle Egadi».   Cosa manca alle soglie dei 40 anni per mostrare l’anima un po’ selvaggia, «impulsiva, istintiva, rockettara»? «Vorrei interpretare ruoli diversi al cinema. Se mi viene proposto un personaggio dolce, romantico, sofisticato va benissimo, per carità. Ma mi piacerebbe fare anche qualcos’altro». Si sente un po’ ingabbiata da questi ruoli? «No, non è una gabbia. Non ho fretta di dover fare per forza qualcosa, ma – proprio come la sua Anna personaggio tv, che cresce e acquista consapevolezza – mi piacerebbe potermi misurare su altre cose, poter tirare fuori anche altre corde».

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