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Catania, chiude il Santo Bambino: da domenica si nasce al San Marco

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Sotto il segno del Toro…«E se tutto andrà secondo la tabella di marcia, domenica avremo il primo parto al San Marco». Lo ha detto l’assessore regionale Ruggero razza in riferimento al countdown che oggi scatterà nel vecchio Santo Bambino, con il trasferimento, dalle prime ore del mattino, dei piccoli pazienti verso il nuovo ospedale di Librino e poi man mano di tutti i reparti. Tutta l’operazione si concluderà domenica 28 alle 9 del mattino quando nel nuovo ospedale aprirà il pronto soccorso ostetrico che contemporaneamente sancirà la definitiva chiusura dello storico ospedale per l’infanzia. La parola che viene spontanea nel percorrere gli ampi corridoi e le sale del nuovo dipartimento infantile del San Marco è “stupore” perché Catania nell’ultimo anno ha cambiato i connotati in fatto di sanità, con l’apertura del “Serpentone delle alte specialità” e del pronto soccorso al Policlinico e adesso con l’inaugurazione del moderno San Marco che per il Dipartimento dedicato all’infanzia si avvale anche di due sale operatorie, una sala risveglio, una sale del «rooming in», una Utin piena di termoculle, sei stanze parto con la possibilità di accogliere un solo parente per ogni stanza e una per il parto in acqua, una novità dell’ospedale. Particolare curioso sarà anche il rigido protocollo di assistenza che vieterà al momento del travaglio che si verifichino episodi anomali, come uno accaduto tempo fa al Santo bambino quando dentro una sala travaglio il medico vi trovò la madre della ragazza, la suocera…e la vicina di casa.

E ancora il nuovo dipartimento è dotato di ampie stanze degenza con un aumento dei posti letto, un pronto soccorso Ostetrico ampio e dotato di tutte le apparecchiature all’avanguardia, compreso un telefono dello Stam (Servizio soccorso assistito), del quale il San Marco è referente per Catania, Siracusa e Ragusa. In caso di emergenza il 118 chiamerà direttamente il ps ostetrico del San Marco che raccorderà tutti i centri dell’infanzia delle tre province per capire dove destinare il piccolo paziente in emergenza. Questo eviterà tragedie come quella della piccola Nicole. Insomma niente è stato lasciato al caso e rispetto alle dotazione del Santo Bambino a Librino è stato fatto un importante salto in avanti e creato un polo di eccellenza che senz’altro servirà non soltanto la città etnea e il suo hinterland ma anche molti centri fuori provincia. Con l’accompagnamento del direttore sanitario, Antonio Lazzara e di due dei primari del dipartimento, il dott. Antonino Rapisarda, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia, Ginecologia e Ps, del prof. Marco Palumbo, direttore della Patologia ostetrica, della ostetrica Sonia Fontanazza e della caposala del “blocco parti”, Antonella Mariani abbiamo visitato tutte le sale, compresa quella relativa agli ambulatori che sono già operativi da fine marzo.

Quanto al conto alla rovescia, a partire dal 28 mattina il Santo Bambino cesserà di funzionare e tutto si trasferirà al San Marco. Nel vecchio presidio per alcune ore vi resterà un presidio di emergenza per assistere le ultime richieste, poi il vecchio ospedale chiederà così come è stato in precedenza per il Ferrarotto e il Ps dell’Ove. «Domani si chiude – ha spiegato il direttore sanitario Lazzara – un’altra pagina storica della sanità catanese. Ci accingiamo – ha aggiunto il direttore – a fare il primo step col trasferimento della Neonatologia e dell’Utin insieme a una parte della Ginecologia. Tutto il resto dei reparti è stato già trasferito. Oggi già alle 9 saranno anche funzionanti l’Anestesia, la Cardiologia, la Radiologia e il Laboratorio analisi. Il 28 effettueremo la chiusura col trasferimento delle attività di Ostetricia e Ginecologia». «Il Nuovo San Marco – ha spiegato ancora Lazzara – va visto anche sotto un aspetto economico. L’ospedale era un’ opera commissariata e il rischio che diventasse una incompiuta era concreto. Ma grazie agli sforzi del direttore generale, Giampiero Bonaccorsi e anche col supporto dell’assessore Razza siamo riusciti a sbloccarla e portarla a termine». L’opera si è avvalsa anche dello sforzo profuso dall’ex direttore generale Paolo Cantaro oggi al vertice del comitato regionale per il San Marco. Il dott. Rapisarda e il prof. Palumbo hanno parlato in merito al trasferimento del dipartimento infantile di «un momento dal valore storico per Catania. Si tratta di una delle strutture più moderne del sud Italia. L’augurio è che i catanesi apprezzino e ci possano aiutare a garantire questo ospedale per i prossimi anni». «Tramite l’impegno di tutti siamo riusciti nel nostro intento e ne approfittino per ringraziare gli sforzi di tutto il personale».

L’assessore Razza si è anche detto soddisfatto per «aver mantenuto la data indicata nella tabella di marcia. Adesso il terzo passo sarà quello del trasferimento dei reparti dal vecchio Ove e infine dell’apertura del pronto soccorso entro il 2019. Mi preme sottolineare ancora che grazie al San Marco stanno per tornare in Sicilia duecento tra infermieri e assistenti socio sanitari che lavorano altrove». Il vecchio S. bambino verrà temporaneamente destinato ad uffici dell’Asp, poi l’obiettivo finale è farne una sede per il carabinieri e la polizia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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