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Catania, confiscati beni per 15 milioni a boss di spicco dei Santapaola

Di Vittorio Romano |

Gli accertamenti e le indagini esperiti hanno permesso di individuare, in seno a numerosi soggetti – tutti orbitanti attorno alla famiglia Santapaola e, nello specifico, nella persona di Vacante – numerosi beni immobili e mobili registrati, società e aziende, frutto di investimenti e complesse operazioni finanziarie di dubbia liceità. È stata acclarata altresì un’evidente sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati da questi soggetti e i beni acquisiti nel tempo, ma anche la loro riconducibilità a Vacante, che risulta essere il riferimento del clan Santapaola sia sotto il profilo affettivo (è marito di Irene Santapaola, figlia di Turi, fratello del capomafia ergastolano Benedetto), sia per il ruolo verticistico acquisito nel tempo in seno alla “famiglia”.

Già a partire dal 2012 le indagini della Squadra Mobile confermarono le capacità di Vacante di saper predisporre lucrose opportunità di investimento attraverso l’utilizzo di proventi illeciti, intestando fittiziamente aziende, beni mobili e immobili, riconducibili alla famiglia Santapaola, a dei prestanome. Per questo il 21 gennaio del 2016 Vacante fu arrestato dalla Mobile insieme ad altri 15 soggetti nell’ambito dell’operazione “Bulldog” coordinata dalla Dda, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure personali. Da qui la sentenza del gup del 28 marzo scorso e la condanna a 11 anni e mezzo.

Tra i beni confiscati ci sono il 100% delle quote sociali della “Parking car srl”, attività di gestione di parcheggi pubblici e privati; l’impresa individuale “Giarrusso Catering” di Nunzio Giarrusso, attiva nell’ambito della gastronomia e tavola calda; il 100% delle quote sociali della società “Satin Blu srl”, che gestisce lidi balneari; della “Bulldog Camp società cooperativa, attività turistico-alberghiera di impianti sportivi e altro (tranne le quote intestate a Angelo Lo Re che sono state dissequestrate); dell’impresa individuale “Santonocito Maria”, gestione parcheggi, autorimessa e lavaggio auto; dell’impresa “Car Service” di Maria Graziella Di Bella, che gestisce parcheggi e autorimesse; della “Torrisi Costruzioni srl”, attività di industria delle costruzioni edilizie, residenziali, non residenziali e di opere pubbliche. E ancora, beni immobili siti in via Pietro Mascagni, e beni strumentali all’esercizio di attività di un centro benessere in via Mascagni.

Per i giudici la società “La Rena Rent Car” e il ramo d’azienda costituito dal ristorante “L’Oste di Tremestieri” non possono essere confiscati “nel presente procedimento in quanto entrambi non sono riconducibili a Roberto Vacante, bensì a Salvatore Caruso”. I giudici della sezione Misure di Prevenzione hanno inoltre dichiarato inammissibile la proposta di aggravamento della misura personale nei confronti di Vacante.

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